venerdì 17 maggio 2013

Eccezionale avvistamento alle Eolie: filmata un’orca del Mediterraneo! (Video)


Eccezionale avvistamento alle Eolie: filmata un’orca del Mediterraneo! (Video)

orcaIncredibile ed eccitante avvistamento pochi giorni fa alle Isole Eolie. Un gruppo di fortunatissimi diportisti è riuscito ad immortalare, tramite un video, un’orcache nuotava nelle acque dell’arcipelago. Nelle immagini che vi proponiamo, caricate suYouTube dall’utente Alessandro Papadopulos, si può chiaramente vedere il cetaceo che salta fuori dall’acqua. Inconfondibile il profilo e chiaramente distinguibili i colori nero e bianco del mammifero, che a volte viene confuso con la pseudorca, una specie di delfino, che però presenta una colorazione totalmente scura.
Gli avvistamenti di orche nel Mar Mediterraneo sono alquanto rari, e possiamo considerare davvero fortunati i presenti che hanno potuto godere dal vivo dello spettacolo. A noi non resta che gustarci i pochi istanti in cui il cetaceo si concede alla vista con uno spettacolare salto.

Imu, cosa cambia da giugno a settembre


Imu, cosa cambia da giugno a settembre

17/05/2013 - Sospesa la prima rata in attesa della riforma. Il governo dovrà decidere cosa fare. E c'è chi non è soddisfatto

Imu, cosa cambia da giugno a settembre

Il governo sospende l’Imu e prepara una riforma della tassa sulla casa che dovrebbe arrivare a settembre. La rata di giugno salta quindi per gran parte dei possessori di immobili, e cambiano i calcoli della seconda rata per altri. Una serie di infografiche sull’Imu di Centimetri:
IMU
L’IMU CHE CAMBIA DA GIUGNO A SETTEMBRE – Il comunicato del governo sull’Imu alla fine del Consiglio dei Ministri:

Il governo procedera’ a una riforma complessiva della disciplina dell’imposizione fiscale sul patrimonio immobiliare che innovera’ anche la tassazione sul reddito d’impresa, prevedendo forme di deducibilita’ dell’Imu su capannoni o fabbricati industriali. Nella nuova disciplina sara’ ricompreso anche il tributo comunale sui rifiuti e sui servizi. Il governo ha stabilito la sospensione del pagamento della prima rata Imu sulla prima casa, sulle unita’ immobiliari appartenenti alle cooperative edilizie a proprieta’ indivisa adibite ad abitazione principale e relative pertinenze dei soci assegnatari, nonche’ alloggi regolarmente assegnati dagli Istituti autonomi per le case popolari (Iacp) o dagli enti di edilizia residenziale pubblica, comunque denominati, aventi le stesse finalita’ degli Iacp, i terreni e i fabbricati rurali. Sono escluse dalla sospensione del versamento le abitazioni di tipo signorile, le ville, i castelli o i palazzi di pregio storico o artistico. Clausola di salvaguardia. La riforma dovra’ essere attuata nel rispetto degli obiettivi programmatici indicati nel Documento di economia e finanza 2013 come risultante dalle relative risoluzioni parlamentari e, in ogni caso, in coerenza con gli impegni assunti dall’Italia in ambito europeo, entro la data del 31 agosto 2013. Il Consiglio dei ministri ha dato mandato al Ministro dell’economia e delle finanze di illustrare alla Commissione europea le misure adottate dall’Italia per assicurare il pieno rispetto degli obiettivi programmatici contenuti nel Documento di economia e finanza approvato dal Parlamento.
Ma c’è anche chi non è contento del provvedimento. La sospensione della rata di giugno – dichiara Pietro Giordano, Segretario Generale Adiconsum – è solo un piccolo passo in favore delle famiglie: “La questione IMU infatti al momento è solo rinviata. La clausola di salvaguardia decisa dal Governo parla chiaro: se la riforma dell’IMU non verrà fatta entro il 31 agosto, il pagamento della rata di giugno dovrà essere fatto a settembre. Nelle nostre richieste al Governo – prosegue Giordano – avevamo fatto una distinzion e tra i piccoli e i grandi capitali immobiliari, chiedendo per le famiglie proprietarie di un’unica casa e per i commercianti e artigiani proprietari di immobili d’impresa unici l’esenzione dal pagamento dell’IMU e un aumento invece della tassazione sui grandi capitali immobiliari. In merito alle intenzioni del Governo di riformare l’istituto dell’IMU chiediamo di essere convocati per esprimere le nostre proposte. Sulla casa avevamo anche chiesto, e continuiamo a chiedere – continua Giordano – la revisione delle rendite catastali che creano iniquità tra immobili nel centro città (spesso più pregiati) rispetto a quelli in periferia. Ma il rilancio del Paese passa, non solo dall’IMU, ma da una serie di misure – conclude Giordano – prima fra tutte la riforma fiscale che tagli le aliquote Irpef di dipendenti e pensionati, il blocco dell’aumento dell’IVA, il rifinanziamento degli ammortizzatori sociali e la detassazione sulla nuova occupazione e finalmente una riforma della legge elettorale non più rinviabile”.
imu tassa casa
LA CGIA E I CAPANNONI – Se in sede di riforma della tassazione sugli immobili a uso produttivo sara’ consentita la deducibilita’ dalle imposte dirette (Irpef e Ires) dell’Imu, il vantaggio fiscale medio sui capannoni a uso industriale (categoria D7) sara’ di oltre 3.300 euro. La simulazione e’ stata realizzata dalla CGIA di Mestre che ha calcolato il risparmio Imu che potrebbe godere una Srl metalmeccanica, avente un reddito di 90.000 euro e un capannone da 5.000 mq (categoria catastale D7) con una rendita catastale di oltre 9.500 euro. “E’ indispensabile che questa opportunita’ sia concessa non solo ai proprietari degli immobili uso produttivo, ma anche alle micro imprese – segnala Giuseppe Bortolussi, segretario della Cgia di Mestre – la deduzione dal reddito di impresa deve interessare anche i laboratori artigianali e i negozi commerciali. Queste categorie hanno anch’esse bisogno di un aiuto perche’ si trovano sempre piu’ in affanno e a corto di liquidita’”. Le simulazioni della Cgia hanno interessato anche alcuni casi riferiti a piccole e micro imprese. Un commerciante di frutta e verdura con un reddito di 30.000 euro che lavora in un negozio di 71 mq (categoria C1) con una rendita di poco superiore a 1.672 euro, risparmierebbe mediamente 454 euro all’anno. Un artigiano installatore di impianti con un reddito di 40.000 euro, un piccolo capannone di 500 mq (categoria catastale D1) e una rendita di 2.167 euro, potrebbe pagare 833 euro in meno all’anno. Infine, una piccola societa’ artigiana di 2 soci e 4 dipendenti, con un reddito di 60.000 euro, un capannone di 1.000 mq (categoria D1) e una rendita catastale di oltre 5.600 euro risparmierebbe 1.760 euro all’anno.
IMU
LA POLEMICA SUGLI IMMOBILI DI LUSSO – Confedilizia punta il dito contro “la rinnovata superficialita’ nella individuazione dei pretesi immobili di lusso per i quali la sospensione” dell’Imu “non si applichera’”. Il presidente Corrado Sforza Fogliani spiega che “ci si e’ riferiti ad un classamento catastale che da’ una rappresentazione desueta e contraddittoria della realta’”. Quanto alle abitazioni di tipo signorile “e’ sufficiente – prosegue – considerare che vi sono diversi capoluoghi senza alcun immobile accatastato in questa categoria ed altri in cui ne risultano 100, 300 o financo 2.000, come risulta anche dalla tabella che pubblichiamo sul nostro sito. E come si possono poi considerare di lusso gli immobili accatastati in categoria A8 (abitazioni in ville) e A9 (castelli, palazzi di eminenti pregi artistici o storici) quando sono a tutti noti i costi che questi beni comportano anche solo per tenerli in piedi? E’ una discriminazione che non regge e che configura anche una penalizzazione della nostra cultura e del nostro patrimonio monumentale”, conclude augurandosi che venga superata.

Il meglio scelto per voi

Notizia del 17 maggio 2013 da STUDIO COMMERCIALE CS

Imu: stop alla rata di giugno

Stop al pagamento della rata di giugno dell' IMU sulla prima casa fino al 16 settembre .  A meno che non sia pronta la riforma complessiva della tassazione sugli immobili entro il 31 agosto .  La sospensione...continua...

Il diario di Andreotti direttamente dalla morte


Il diario di Andreotti direttamente dalla morte

17/05/2013 - Il Divo ci parla anche dalla località segreta dove si è rifugiato a seguito del decesso

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Il diario di Andreotti direttamente dalla morte
E voi pensavate che con la morte di Giulio Andreotti egli avrebbe smesso di parlarci? Ebbene, sbagliavate di grosso, visto che la voce di Belzebù vive ancora oggi, confermando come di fatto sia immortale.
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IL COMMOSSO RICORDO DI VIDELA - La sua personalità vive su Facebook e più precisamente alla pagina “Andreotti Presidente della Repubblica“, probabile rievocazione della lotta che vide protagonisti il Divo con Arnaldo Forlani per la conquista del Quirinale nel 1992. Qui la voce della Sfinge eccheggia come fosse verbo, giudicando e commentando tutto quello che succede in Italia e non solo. L’ultimo pensiero è dedicato a Jorge Videla, dittatore argentino al potere dal 1976 al 1981, deceduto nella giornata di oggi:
Un saluto al mio caro amico Jorge Videla che oggi ci raggiungerà in questa località riservata. In molti mi avevano chiesto di lui. Volevano dirgli due paroline.


UN PENSIERO PER TUTTI - Si, perché Andreotti non è finito in paradiso ma in un posto che non conosce nessuno, nel quale si fanno domande sul altri protagonisti della cosa pubblica: “Nella località in cui mi trovo adesso ho incontrato tanti vecchi amici. In tanti mi hanno chiesto di Licio Gelli. Ho dovuto ammettere che lui ha vinto”. Oppure: “Riina “Schifani è una mente”. Dicevano la stessa cosa di Salvo Lima”. Relativamente alle esequie è stato lapidario: “Guardando il mio funerale mi è soggiunto un quesito. Ma si sono dimenticati delle mie malefatte?”. Infine: “La mia salma non sará sepolta. Sará insabbiata”. Si, è proprio lui. (Photocredit Facebook)

Il boom dei prodotti pericolosi in Europa


vIl boom dei prodotti pericolosi in Europa

17/05/2013 - Nel 2012 il sistema di controllo Rapex ha rilevato un forte aumento delle merci pericolose per la salute, in arrivo per lo più dalla Cina

Frullatori che prendono fuoco, giocattoli per neonati che rischiano di soffocare i giovanissimi oppure prodotti di igiene o bellezza che contengono sostanze tossiche. Sono i rischi che molti consumatori europei sono riusciti ad evitare grazie a Rapex, il sistema dell’Unione europea che monitora i prodotti pericolosi. Nel 2012 sono stati ben 2278 quelli ritirati dal mercato, un forte aumento rispetto all’anno precedente.
BELGIUM-EU-HEALTH
BOOM DEL PERICOLO - I casi di prodotti pericolosi circolanti all’interno del mercato unico e ritirati dall’Unione europea per tutelare la salute dei consumatori sono cresciuti in modo significativo nel 2012. Ben 2278 prodotti sono stati ritirati dal mercato, un incremento del 26% rispetto all’anno precedente, attraverso il sistema di monitoraggio Rapex. All’interno dell’Ue si è così sfiorato il record registrato nel 2010, una tendenza al peggioramento che ha inquietato le autorità comunitarie predisposte al controllo dei pericoli per la salute posti dalle merci circolanti all’interno del mercato unico. Attraverso il sistema Rapex gli stati membri dell’Ue possono comunicare direttamente tra loro, scambiandosi le informazioni sui prodotti ritenuti pericoli dagli organismi nazionali.
TIMORI PER I GENITORI - Come rimarca Der Spiegel, i risultati del rapporto devono preoccupare soprattutto i genitori che hanno bambini. Infatti un terzo dei prodotti ritirati dal mercato erano merci come magliette T-Shirt che contenevano elementi chimici velenosi. Al secondo posto invece del pericolo c’erano invece i giocattoli che avevano caratteristiche pericolose per la salute dei più piccoli. In questa speciale graduatoria della minaccia ci sono invece gli elettrodomestici, che non rappresentano un pericolo per i bambini maggiore rispetto a quello posto agli adulti. Il 58% dei prodotti ritirati dal mercato, ovvero più di una merce su due, proveniva dalla Cina oppure da Hong Kong, vere e proprie fabbriche mondiali per la tipologia di prodotti sopra citata. La percentuale delle merci cinesi è sempre molto alta sulla graduatoria stilata dal sistema Rapex ormai da molto tempo, a causa della forte penetrazione sul mercato europeo dell’export orientale, in primis cinese.
QUALI PERICOLI - Anche nella Ue comunque esistono aziende che immettono sul mercato prodotti pericolosi per la salute. Il sistema Rapex ha assommato 330 merci che sono state fabbricate all’interno dell’Unione europea nel 2012 . I paesi da cui proviene il maggior numero delle 2.278 segnalazioni del 2012 sono l’Ungheria (15%), la Bulgaria (14%), la Spagna (10%), la Germania (9%) e la Gran Bretagna (8%). L’Italia ha segnalato 54 casi di merci pericolose, pari al 3% del totale, mentre sono 49 i casi di prodotti italiani non a norma, ugualmente pari al 3% del totale, che sono stati notificati a Rapex. Tra i rischi notificati più spesso in relazione a questi prodotti vi erano il rischio chimico, il rischio di strangolamento e il rischio di lesioni. Questi ultimi sono spesso riscontrati negli indumenti per l’infanzia a motivo della presenza di tiranti e cordini, ad esempio nei costumi da bagno. Tra i prodotti vietati nell’Ue nel 2012 vi erano uno sbiancante per la pelle contenente idrochinone (il cui uso è vietato nei cosmetici e nei prodotti per l’igiene personale) e una bambola di plastica contenente dietilesilftalato (DEHP) a una concentrazione del 38,5 per cento in peso che configurava un rischio chimico.
MAGGIOR COLLABORAZIONE - Il commissario europeo alla Salute e per i consumatori, il maltese Tonio Borg, ha espresso soddisfazione per la capacità del sistema comunitario di monitorare i prodotti pericolosi. “Grazie a una cooperazione rafforzata all’interno dell’Ue i consumatori possono godere di maggiore sicurezza sul mercato interno. Dai risultati degli interventi della forza pubblica nel 2012 si deduce un aumento del grado di vigilanza, ma c’è sempre spazio per migliorare ulteriormente la situazione”. In riferimento al ruolo preponderante delle merci pericolose provenienti dalla Cina, Tonio Borg non si è detto particolarmente preoccupato.”Questo non signifi che i prodotti cinesi siano piu’ pericolosi. E’ un dato che riflette la grande penetrazione che le aziende cinesi hanno sul nostro mercato”. L’Ue ha comunque avviato da tempo, ha spiegato Borg, un tavolo bilaterale con il governo cinese per prevenire la commercializzazione di prodotti pericolosi.

In ufficio 13 ore al giorno, 7 giorni alla settimana: 24enne muore per stress da lavoro


In ufficio 13 ore al giorno, 7 giorni alla settimana: 24enne muore per stress da lavoro

La storia di Li, morto il 14 maggio alle 5 del pomeriggio nel suo ufficio, sta facendo il giro dei siti internet "liberi" cinesi, e da Pechino si sta diffondendo nel mondo

Tredici ore di lavoro al giorno, per sette giorni lavorativi a settimana. Ma il cuore di Li Yuan, 24enne pubblicitario cinese impiegato alla Ogilvy & Mather China, non ha retto, uccidendo il ragazzo di infarto.
La storia di Li, morto il 14 maggio alle 5 del pomeriggio nel suo ufficio, sta facendo il giro dei siti internet "liberi" cinesi, e da Pechino si sta diffondendo nel mondo, a testimonianza dei rischi dell'eccesso di lavoro, piaga particolarmente presente nel gigante asiatico, ma non solo.
La società per la quale Li lavorava si è affrettata a smentire che la causa del decesso fosse legata al carico di lavoro eccessivo. In ogni caso quella di Li, se fosse confermata l'ipotizzata causa della morte, non sarebbe comunque una storia isolata: secondo le recenti statistiche in Cina muoiono 600mila persone all’anno per "stress da lavoro".

E' "malato" di gioco: chiede allo Stato risarcimento di dieci milioni


E' "malato" di gioco: chiede allo Stato risarcimento di dieci milioni

Ad annunciare l'iniziativa di un uomo ludopatico è il Codacons che, intanto, ha presentato un esposto alla procura per chiedere il sequestro delle sale Videolottery: "Alterano la percezione di chi gioca"

Per la sua dipendenza ha perso tutto e così, ed è la prima volta che accade, ha chiesto un risarcimento allo Stato Italiano. Un risarcimento, per l'esattezza, di dieci milioni di euro. Ad annunciare l'azione della persona "malata" di gioco è stato il Codacons che ha anche convocato per lunedì 20 una convegno sul tema della dipendenza da gioco. 
Nel corso dell'evento, spiega la nota, verranno resi pubblici i risultati di uno studio ad hoc condotto in Italia e saranno illustrate alcune iniziative a tutela dei giocatori. In particolare, l'associazione diffonderà i numeri reali del fenomeno, che testimoniano come la ludopatia sia diventata oramai la malattia del secolo.
Il Codacons fornirà i dettagli riguardo un esposto presentato ai Nas di tutta Italia, in cui si chiede di porre sotto sequestro le sale Videolottery presenti sul territorio e pericolose per i cittadini, poichè in grado di alterare la percezione della realtà nei giocatori. L'associazione presenterà inoltre il sistema di intelligenza artificiale messo a punto da ricercatori della Cattolica e premi Nobel che consente di individuare i giocatori a rischio ludopatia prima che si ammalino. Al convegno interverrà anche il ministro per la Pubblica amministrazione e la semplificazione, Giampiero D'Alia.