venerdì 17 maggio 2013

Imu, cosa cambia da giugno a settembre


Imu, cosa cambia da giugno a settembre

17/05/2013 - Sospesa la prima rata in attesa della riforma. Il governo dovrà decidere cosa fare. E c'è chi non è soddisfatto

Imu, cosa cambia da giugno a settembre

Il governo sospende l’Imu e prepara una riforma della tassa sulla casa che dovrebbe arrivare a settembre. La rata di giugno salta quindi per gran parte dei possessori di immobili, e cambiano i calcoli della seconda rata per altri. Una serie di infografiche sull’Imu di Centimetri:
IMU
L’IMU CHE CAMBIA DA GIUGNO A SETTEMBRE – Il comunicato del governo sull’Imu alla fine del Consiglio dei Ministri:

Il governo procedera’ a una riforma complessiva della disciplina dell’imposizione fiscale sul patrimonio immobiliare che innovera’ anche la tassazione sul reddito d’impresa, prevedendo forme di deducibilita’ dell’Imu su capannoni o fabbricati industriali. Nella nuova disciplina sara’ ricompreso anche il tributo comunale sui rifiuti e sui servizi. Il governo ha stabilito la sospensione del pagamento della prima rata Imu sulla prima casa, sulle unita’ immobiliari appartenenti alle cooperative edilizie a proprieta’ indivisa adibite ad abitazione principale e relative pertinenze dei soci assegnatari, nonche’ alloggi regolarmente assegnati dagli Istituti autonomi per le case popolari (Iacp) o dagli enti di edilizia residenziale pubblica, comunque denominati, aventi le stesse finalita’ degli Iacp, i terreni e i fabbricati rurali. Sono escluse dalla sospensione del versamento le abitazioni di tipo signorile, le ville, i castelli o i palazzi di pregio storico o artistico. Clausola di salvaguardia. La riforma dovra’ essere attuata nel rispetto degli obiettivi programmatici indicati nel Documento di economia e finanza 2013 come risultante dalle relative risoluzioni parlamentari e, in ogni caso, in coerenza con gli impegni assunti dall’Italia in ambito europeo, entro la data del 31 agosto 2013. Il Consiglio dei ministri ha dato mandato al Ministro dell’economia e delle finanze di illustrare alla Commissione europea le misure adottate dall’Italia per assicurare il pieno rispetto degli obiettivi programmatici contenuti nel Documento di economia e finanza approvato dal Parlamento.
Ma c’è anche chi non è contento del provvedimento. La sospensione della rata di giugno – dichiara Pietro Giordano, Segretario Generale Adiconsum – è solo un piccolo passo in favore delle famiglie: “La questione IMU infatti al momento è solo rinviata. La clausola di salvaguardia decisa dal Governo parla chiaro: se la riforma dell’IMU non verrà fatta entro il 31 agosto, il pagamento della rata di giugno dovrà essere fatto a settembre. Nelle nostre richieste al Governo – prosegue Giordano – avevamo fatto una distinzion e tra i piccoli e i grandi capitali immobiliari, chiedendo per le famiglie proprietarie di un’unica casa e per i commercianti e artigiani proprietari di immobili d’impresa unici l’esenzione dal pagamento dell’IMU e un aumento invece della tassazione sui grandi capitali immobiliari. In merito alle intenzioni del Governo di riformare l’istituto dell’IMU chiediamo di essere convocati per esprimere le nostre proposte. Sulla casa avevamo anche chiesto, e continuiamo a chiedere – continua Giordano – la revisione delle rendite catastali che creano iniquità tra immobili nel centro città (spesso più pregiati) rispetto a quelli in periferia. Ma il rilancio del Paese passa, non solo dall’IMU, ma da una serie di misure – conclude Giordano – prima fra tutte la riforma fiscale che tagli le aliquote Irpef di dipendenti e pensionati, il blocco dell’aumento dell’IVA, il rifinanziamento degli ammortizzatori sociali e la detassazione sulla nuova occupazione e finalmente una riforma della legge elettorale non più rinviabile”.
imu tassa casa
LA CGIA E I CAPANNONI – Se in sede di riforma della tassazione sugli immobili a uso produttivo sara’ consentita la deducibilita’ dalle imposte dirette (Irpef e Ires) dell’Imu, il vantaggio fiscale medio sui capannoni a uso industriale (categoria D7) sara’ di oltre 3.300 euro. La simulazione e’ stata realizzata dalla CGIA di Mestre che ha calcolato il risparmio Imu che potrebbe godere una Srl metalmeccanica, avente un reddito di 90.000 euro e un capannone da 5.000 mq (categoria catastale D7) con una rendita catastale di oltre 9.500 euro. “E’ indispensabile che questa opportunita’ sia concessa non solo ai proprietari degli immobili uso produttivo, ma anche alle micro imprese – segnala Giuseppe Bortolussi, segretario della Cgia di Mestre – la deduzione dal reddito di impresa deve interessare anche i laboratori artigianali e i negozi commerciali. Queste categorie hanno anch’esse bisogno di un aiuto perche’ si trovano sempre piu’ in affanno e a corto di liquidita’”. Le simulazioni della Cgia hanno interessato anche alcuni casi riferiti a piccole e micro imprese. Un commerciante di frutta e verdura con un reddito di 30.000 euro che lavora in un negozio di 71 mq (categoria C1) con una rendita di poco superiore a 1.672 euro, risparmierebbe mediamente 454 euro all’anno. Un artigiano installatore di impianti con un reddito di 40.000 euro, un piccolo capannone di 500 mq (categoria catastale D1) e una rendita di 2.167 euro, potrebbe pagare 833 euro in meno all’anno. Infine, una piccola societa’ artigiana di 2 soci e 4 dipendenti, con un reddito di 60.000 euro, un capannone di 1.000 mq (categoria D1) e una rendita catastale di oltre 5.600 euro risparmierebbe 1.760 euro all’anno.
IMU
LA POLEMICA SUGLI IMMOBILI DI LUSSO – Confedilizia punta il dito contro “la rinnovata superficialita’ nella individuazione dei pretesi immobili di lusso per i quali la sospensione” dell’Imu “non si applichera’”. Il presidente Corrado Sforza Fogliani spiega che “ci si e’ riferiti ad un classamento catastale che da’ una rappresentazione desueta e contraddittoria della realta’”. Quanto alle abitazioni di tipo signorile “e’ sufficiente – prosegue – considerare che vi sono diversi capoluoghi senza alcun immobile accatastato in questa categoria ed altri in cui ne risultano 100, 300 o financo 2.000, come risulta anche dalla tabella che pubblichiamo sul nostro sito. E come si possono poi considerare di lusso gli immobili accatastati in categoria A8 (abitazioni in ville) e A9 (castelli, palazzi di eminenti pregi artistici o storici) quando sono a tutti noti i costi che questi beni comportano anche solo per tenerli in piedi? E’ una discriminazione che non regge e che configura anche una penalizzazione della nostra cultura e del nostro patrimonio monumentale”, conclude augurandosi che venga superata.

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Notizia del 17 maggio 2013 da STUDIO COMMERCIALE CS

Imu: stop alla rata di giugno

Stop al pagamento della rata di giugno dell' IMU sulla prima casa fino al 16 settembre .  A meno che non sia pronta la riforma complessiva della tassazione sugli immobili entro il 31 agosto .  La sospensione...continua...

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