venerdì 31 maggio 2013

ALLARME NUOVA SARS, IN ITALIA IL PRIMO CASO DI CORONAVIRUS

ALLARME NUOVA SARS, IN ITALIA
IL PRIMO CASO DI CORONAVIRUS


Venerdì 31 Maggio 2013
ROMA - Primo caso di nuovo Coronavirus in Italia, il virus simile allaSars che ha allarmato gli esperti internazionali.

«Dalla Regione Toscana è stato comunicato un caso confermato, di importazione, di infezione da nuovo Coronavirus (attualmente denominato Mers-CoV=Middle East Respiratory Syndrome Coronavirus), in un cittadino di 45 anni, di nazionalità straniera, che vive in Italia e che è stato recentemente in Giordania per 40 giorni, dove uno dei suoi figli sembra soffrisse di una forma influenzale non meglio specificata». Lo comunica in una nota il ministero della Salute.

FEBBRE ALTA E INSUFFICIENZA RESPIRATORIA «Il paziente, che presentava febbre alta, tosse e segni di insufficienza respiratoria, è attualmente ricoverato in isolamento ed è in buone condizioni». La conferma della diagnosi è stata effettuata dall'Istituto superiore di sanità, Dipartimento malattie infettive, parassitarie e immunomediate. Il riconoscimento del caso italiano è avvenuto seguendo le procedure indicate dalla circolare che il ministero della Salute ha diramato agli assessorati alla Sanità delle Regioni e Province Autonome il 16 maggio scorso per aumentare il grado di attenzione nei confronti di soggetti con febbre e sintomi respiratori importanti provenienti da aree geografiche in cui si sono verificati casi simili o che abbiano assistito un malato affetto da Mers-CoV, per sottoporli al test specifico. Si tratta, ricorda il ministero, di un virus la cui trasmissione interumana sembra essere possibile quasi esclusivamente laddove si sono verificati contatti stretti e prolungati come per esempio nell'ambito di un nucleo familiare o in una corsia ospedaliera. «Per quanto riguarda i viaggi internazionali e le rotte commerciali, l'Organizzazione Mondiale della Sanità non raccomanda test nè altre restrizioni ai viaggiatori all'ingresso nei Paesi membri della Regione Europea». Il ministero monitora «attentamente la situazione in stretto raccordo con le autorità sanitarie della Regione Toscana». Per la prevenzione delle infezioni respiratorie, ricorda il dicastero, valgono le normali misure igieniche raccomandate per l'influenza (frequente lavaggio delle mani, coprirsi la bocca con un fazzoletto quando si starnutisce, etc.) e che informazioni in proposito sono reperibili sul sito del ministero della Salute.

MACERATA, DONNA DI 47 ANNI SI UCCIDE
LANCIANDOSI DAL QUINTO PIANO

Venerdì 31 Maggio 2013
MACERATA - Suicidio a Civitanova Marche, in provincia di Macerata, dove una donna di 47 anniG.E., si è tolta la vita questo pomeriggio lanciandosi dal terrazzo del suo appartamento, al quinto piano di un palazzo di via Mazzini.
Inutili i soccorsi del 118 e dei vigili del fuoco, intervenuti per aprire la porta dell'alloggio in cui la signora abitava. Sul posto, per le indagini, agenti del Commissariato di polizia. Sembra che la quarantasettenne soffrisse di crisi depressive

GALAXY S4 MINI, LA SAMSUNG CONFERMA: "SARÀ DISPONIBILE DA LUGLIO" -VIDEO

GALAXY S4 MINI, LA SAMSUNG CONFERMA:
"SARÀ DISPONIBILE DA LUGLIO" -VIDEO

Venerdì 31 Maggio 2013
ROMA - Dopo l'uscita del Galaxy S4, ancora novità in casa Samsung.
Tutte le funzioni del fratello maggiore racchiuse in un display e in dimensioni più tascabili: dopo le indiscrezioni dei giorni scorsi è ufficiale, arriva il Galaxy S4 mini di Samsung. Lo smartphone ha un display Super Amoled da 4.3 pollici, a fronte dei 5 pollici del maxi (più grande comunque dei 4 pollici dell'iPhone 5); pesa 107 gr e ha una fotocamera posteriore da 8 megapixel. Sarà disponibile in nero e bianco. Del 'maxì ne sono stati venduti 10 milioni in 1 mese. «Galaxy S4 mini è pensato per chi desidera utilizzare le funzioni di Galaxy S4 preferendo rinunciare a un pò di potenza a favore della maneggevolezza», spiega Samsung in una nota.

CARATTERISTICHE Le performance sono garantite dal processore Dual core da 1,7 Ghz, le funzioni sono le stesse del modello 'maxì presentato a New York a metà marzo e lanciato a fine aprile. Per le immagini sono rintracciabili, tra le altre, le funzioni 'AudioFotò. Ma c'è anche 'Group Play', che consente di ascoltare musica, scattare foto e videogiocare con gli amici; il servizio di messaggistica istantanea ChatON per chattare con più contatti contemporaneamente e condividere video e messaggi vocali. Con WatchOn, invece, gli utenti possono ricercare contenuti video su più piattaforme, dai canali tv in chiaro al video-on-demand. Con questo servizio lo smartphone si trasforma «in un telecomando universale per scegliere i programmi tv preferiti e visualizzarli sul proprio televisore». Il Galaxy S4 mini supporta la rete 3G o Hspa, 4G Lte oppure 3G Dual sim. Ancora non ci sono indicazioni ufficiali su prezzo e uscita: secondo 'rumors' in rete dovrebbe costare 450 euro ed essere disponibile da luglio.

DIPENDENZA DA SMARTPHONE: "OCCHI SUL TELEFONINO ALMENO 150 VOLTE AL GIORNO"

DIPENDENZA DA SMARTPHONE: "OCCHI SUL
TELEFONINO ALMENO 150 VOLTE AL GIORNO"

Venerdì 31 Maggio 2013
WASHINGTON - "Toglietemi tutto ma non il mio smarphone".
Si sa che gli utenti degli smartphone controllano e maneggiano il proprio telefono spesso anche quando non squilla o non segnala nulla, principalmente per controllare la posta o per comunicare via social network.
Ora lo studio annuale a cura del centro americano Kleiner Perkins Caufield & Byers's offre qualche statistica sulle reali dimensioni di questa abitudine molto diffusa: ad esempio emerge che in media si controlla il proprio telefono almeno 150 volte al giorno. E se escludiamo otto ore di sonno, il rapporto presentato in California indica una media di poco meno di una controllatina al telefono ogni 6 minuti. Inoltre, si dà un'occhiata in attesa di un messaggino circa 23 volte al giorno, si ascolta la segreteria circa 22 volte e si controlla l'ora 15 volte, sempre nell'arco delle 24 ore.

Ma il proprio cellulare oggi serve anche per fotografare e secondo lo studio, ogni giorno attraverso gli smartphone vengono scattate e inviate in giro nel mondo circa 500 milioni di fotografie. Infine, è interessante vedere come tanta gente, soprattutto negli Stati Uniti, non accetti il fatto che ormai condivide quasi tutte le proprie informazioni personali online: l'analisi del centro americano mostra come in realtà almeno il 24% della popolazione mondiale espone «tutto o la maggior parte» dei propri dati sul web. Ma solo il 15% degli americani ammette di farlo.

ITALIA, QUATTRO GOL AL SAN MARINO: BENE GILA E POLI, BALOTELLI NON SEGNA -FOTO

ITALIA, QUATTRO GOL AL SAN MARINO:
BENE GILA E POLI, BALOTELLI NON SEGNA -FOTO

Venerdì 31 Maggio 2013
BOLOGNA - Un no al razzismo chiaro e forte. Una città che ritrova lanazionale. I Quattro gol a zero con i dilettanti del San Marino per scaldare cuore e muscoli in vista del decisivo appuntamento di Praga, tra sette giorni, per le qualificazioni mondiali. Bologna fa festa con l'Italia, ritrovando l'azzurro e l'identico risultato dell'ultima volta contro il Galles, un 4-0 netto. Manca solo il gol di Balotelli, il protagonista più applaudito nella serata dedicata alla lotta alle discriminazioni, e che pure qualche centinaia di tifosi della curva bolognese ha in piccola parte macchiato, con un coro contro i napoletani.

I NUOVI Prandelli ha avuto l'occasione di vedere giovani di prospettiva (Bonaventura), terzini di ritorno (Antonelli) vecchie conoscenze (Aquilani) e brillanti alternative (Cerci). Di più, oltre a valutazioni individuali, non si poteva oggettivamente chiedere a un'amichevole volutamente light, in un finale di stagione che per gli azzurri si prolungherà ora tra Repubblica Ceca e Confederations. Il 4-0 e la serata carica di messaggi sono dunque bilancio sufficiente, più del sei politico che va d'obbligo allo sparring partner sammarinese. Bologna ritrova la nazionale dopo 14 anni e i motivi per far festa ci sono tutti, a cominciare dalla simpatia che questa Italia si porta dietro in misura inversamente proporzionale ai casi di 'disturbò denunciati dal suo ct. Ultimo, il caso Scampia-Balotelli. Il personaggio della serata dovrebbe esser lui. Ci sono però il mal di schiena di Supermario oltre che le sue arrabbiature, e soprattutto l'imminente impegno di Praga per le qualificazioni mondiali, a consigliare il riposo iniziale del centravanti. Cui prima della partita arriva l'incoraggiamento del ministro Cecile Kyenge, presente in tribuna. Con lei accolgono una nazionale assai sperimentale in 29 mila: in attacco ci sono i beniamini di casa, Diamanti e Gilardino, completati nel tridente da un esordiente assoluto, l'atalantino Bonaventura.

POLI-AQUILANI Per il resto tante riserve in difesa, a centrocampo redini a Pirlo con Poli e Aquilani: per lui gli esami azzurri non finiscono mai. Di fronte, i dilettanti puri della repubblica di San Marino, una sola vittoria nella loro giovane storia: avversari ideali per un match che pare destinato alla goleada e invece per un'intera mezzora si rivela perfino avaro. Logico che tra i più attivi ci sia Bonaventura. Al 6' va al tiro due volte sottoporta dopo un bello scambio con Antonelli - in serata di grandi corse - ma è parato. Subito prova a imitarlo Gilardino su respinta corta del portiere. Anche in allenamento è difficile sfondare se l'avversario è blindato, ci provano allora da fuori prima Pirlo, alto all'11', e poi un Diamanti in serata velleitaria. L'occasione più limpida capita sottoporta sul sinistro di Aquilani, un pò sorpreso sul secondo palo dal buco della difesa avversaria; la respinta di Simoncini è di istinto. Sull'angolo successivo Maggio mette in rete su doppio rimpallo, fuorigioco. San Marino respira appena un pò conquistando un corner, ed ecco il vantaggio dell'Italia. Lo sigla Pioli su azione personale al 28': palla rubata al limite, percussione e destro sul palo opposto. A scaldare il Dall'Ara anche una serpentina di Pirlo, metallo prezioso e raro in una serata così. L'Italia si scioglie, il raddoppio arriva proprio da Gilardino: Poli pesca in area Aquilani, tiro al volo respinto e sul rimpallo duetto col centravanti che dal dischetto non sbaglia. Due a zero, è il minuto 33. Tutto si fa più semplice, come la discesa pulita pulita di Antonelli che due minuti dopo mette ancora una volta Gilardino davanti alla porta, e poi al 41' arriva in area e sfiora il gol ma prende anche la botta che lo costringerà a uscire per De Sciglio. Intanto Gilardino allo scadere è troppo generoso e cede palla in area a Diamanti.

SUPERMARIO A SECCO Per i due è l'ultima chance: a ripresa appena iniziata Prandelli cambia il tridente, dentro Cerci Balotelli e Sau per Diamanti-Gilardino-Bonaventura. È lo stesso minuto del 3-0, siglato da Pirlo al 4' su punizione. Nel frattempo Buffon si è dovuto finalmente impegnare, uscita e parata da lontano. Ma ora gli occhi sono tutti per Balotelli: al quarto d'ora la sua punizione rasoterra scheggia il palo. La seconda volta Pirlo non gli lascia la batutta, e sul calcio fermo Aquilani firma il quarto gol sfruttando la ribattuta del portiere, al 34'. Ma il 9 azzurro vuole essere protagonista, e un minuto dopo si libera al destro da fuori, ed è parato. Ancora più prepotente la discesa e tiro - appena fuori - al 43', mentre al 45' è la sfortuna di una traversa a negargli il gol. L'unica candelina che manca alla festa azzurra di Bologna.

IL TABELLINO 
ITALIA (4-3-3): Buffon sv (26' st Sirigu sv), Maggio 6 (31' st Abate sv), Ranocchia sv, Ogbonna sv, Antonelli 6.5 (44' pt De Sciglio 6), Poli 6.5, Pirlo 6.5, Aquilani 6.5, Diamanti 5.5 (3' st Cerci 6), Gilardino 6 (3' st Balotelli 6.5), Bonaventura 6 (3' st Sau 6). (17 Agazzi, 19 Bonucci, 3 Chiellini, 15 Barzagli, 8 Marchisio, 18 Montolivo, 23 Giaccherini, 14 El Shaarawy, 10 Giovinco). All.: Prandelli 6.5
SAN MARINO (4-4-2): A.J. Simoncini 6.5 (1' st Valentini 5.5), F. Rinaldi 5, D. Simoncini 5, Della Valle 5 (26' st G. Bollini sv), F. Vitaioli 5, Gasperoni 5.5 (14' st Berretti sv), Bollini 5.5 (22' st Buscarini sv), Cervellini 5, M. Vitaioli 6 (33' st D. Rinaldi sv), Selva 5, Coppini 5 (1' st Cibelli 5) (13 Bollini G, 13 Genghini, 15 Andreini, 17 Calzolai, 20 Mazza, 21 Bianchi). All.: Mazza 6 Arbitro: Borg (Malta) 6. Reti: nel pt 28' Poli, 33' Gilardino; nel st 4' Pirlo, 34' Aquilani Angoli: 12 a 1 per l'Italia Recupero: 1' e 2' Ammoniti: Della Valle per gioco falloso. Spettatori: 29.000. Note: in tribuna il ministro dell'integrazione Cecile Kyenge.
** I GOL ** 28' st: Poli da limite ruba palla, entra in area e di destro batte Simoncini da posizione defilata 33' st: Aquilani è pescato nel suo inserimento in area da Poli, il suo tiro è respinto, la ribattuta provoca un duetto con Gilardino che dal dischetto sigla il raddoppio. 4' st: punizione da 25 metri conquistata da Diamanti. Pirlo aspetta che entrino i primi tre cambi azzurri ma non cede il pallone a Balotelli, il suo destro a giro è preciso sotto l'incrocio. 34' st: Balotelli si conquista una punizione dal limite, Pirlo la batte e Aquilani sottoporta è pronto a ribattere sulla mancata trattenuta del portiere. 

"FRANCESCO ALZATI, FARAI TARDI A SCUOLA": MA ERA GIÀ MORTO NEL SONNO A 14 ANNI -FOTO

"FRANCESCO ALZATI, FARAI TARDI A SCUOLA":
MA ERA GIÀ MORTO NEL SONNO A 14 ANNI -FOTO

Venerdì 31 Maggio 2013
di Andrea Zambenedetti
TREVISO - Francesco ha salutato la mamma, la sorella e il papà e poi è andato a letto. Addormentandosi in un sonno dal quale non si è più svegliato. Poco dopo le 6 di ieri mattina papà Massimo è andato a svegliarlo. Iniziava ad essere tardi per prendere l'autobus che come ogni mattina lo avrebbe accompagnato da Varago all'Itis Fermi a Treviso.

Quando il papà si è avvicinato ha immediatamente capito che il figlio non respirava più e non dava alcun segno di vita. In pochi istanti nella camera del ragazzo sono arrivate anche la madre e la sorella. I genitori hanno immediatamente chiamato il 118. All'arrivo dei soccorritori perFrancesco Dotto, 15 anni il prossimo ottobre, non c'era già più nulla da fare. Il suo cuore era fermo da ore, da quando si era addormentato, o poco dopo. Sul posto per compilare i documenti necessari è arrivata anche la dottoressa che segue la famiglia Dotto. Un compito ancor più gravoso quando anche per la medicina non è facile spiegare i motivi di una morte così improvvisa.

Francesco non si sarebbe accorto di quello che gli stava succedendo.Di recente si era sottoposto ad uno screening. Esami di routine che alla sua età vengono eseguiti per avere un quadro completo delle condizioni di salute e della fase di crescita. Gli accertamenti non avevano evidenziato alcuna difficoltà cardiaca, né avevano rilevato altri problemi di salute. Nulla dunque che potesse far presagire una simile tragedia. Nessuno dei familiari ha avvertito un rumore, una richiesta d'aiuto. Nulla di nulla. Francesco sembrava immerso in un sonno profondo.

In mattinata anche don Riccardo, il parroco di Varago, dopo aver fatto suonare le campane a lutto ha raggiunto l'abitazione per portare il suo messaggio di cordoglio e vicinanza: «Sono provati -ha spiegato il sacerdote-, è il secondo lutto che colpisce così profondamente la nostra comunità dopo la morte di Chiara Marchetto, lo scorso agosto. Anche i genitori hanno subito pensato a lei».

Francesco lascia il padre Massimo, tecnico informatico e animatore nella chiesa di Lancenigo dove suona la chitarra, la mamma Marina, catechista nella stessa parrocchia, e la sorella Anna, studentessa, anche lei come il fratello impegnata negli scout.

In vicolo Cansiglio, vedendo l'ambulanza, i vicini sono accorsi verso la casa della famiglia Dotto e il dolore di una famiglia è diventato quello di un'intera comunità.
«Lo vedevo passare ogni mattina -racconta un pensionato che abita in una villetta all'imbocco dello stesso viottolo- e anche al pomeriggio quando rientrava. Da piccolo era la mamma a portarlo in macchina a scuola e a riportarlo a casa e ora che frequentava l’Itis lo vedevo passare a piedi per raggiungere la fermata degli autobus». Al capitello che si trova in fondo alla via ieri sera era prevista una festicciola per la chiusura del mese del rosario: l’appuntamento si è trasformato in un momento di preghiera, tra le lacrime.

La lettera dei genitori di Fabiana Luzzi: “Grazie a tutti per esserci stati vicini”. La madre dell’omicida: “Chiedo perdono anche per lui”

La lettera dei genitori di Fabiana Luzzi: “Grazie a tutti per esserci stati vicini”. La madre dell’omicida: “Chiedo perdono anche per lui”

Questo il testo integrale della lettera, diffusa tramite l’Ansa, scritta da Mario e Rosa Luzzi, i genitori della sedicenne uccisa a Corigliano Calabro.
“Con questa lettera aperta, noi familiari di Fabiana desideriamo esprimere un sentito ringraziamento a tutti coloro che, in questo momento di profondo e indescrivibile dolore, ci sono stati vicini”.
“Desideriamo – prosegue la lettera – ringraziare il Presidente della Camera Laura Boldrini, per il grande affetto e l’alta sensibilità dimostrata nei nostri confronti, il Ministro per le Pari Opportunità lo Sport e le Politiche giovanili, Josefa Idem, il Vice-Presidente della Regione Calabria Antonella Stasi, il Presidente della Provincia di Cosenza Gerardo Mario Oliverio, il Prefetto di Cosenza Raffaele Cannizzaro, il Comandante Provinciale dei Carabinieri di Cosenza Colonnello Francesco Ferace, il Sottosegretario alla Protezione Civile alla Regione Calabria, Giovanni Dima, la Commissione Straordinaria del Comune di Corigliano Calabro (Dott.ssa Rosalba Scialla, dott. Saverio Buda, dott.ssa Eufemia Tarsia), tutte le Forze dell’Ordine, le Associazioni di Volontariato, Medici e Paramedici dell’Ospedale di Corigliano Calabro, i dipendenti delle Poste Italiane di Corigliano Calabro, tutti i ragazzi delle Scuole di Corigliano Calabro, tutta la cittadinanza di Corigliano Calabro e tutti i cittadini italiani”.
“Uno speciale ringraziamento – aggiungono i genitori nella missiva – va al capitano della caserma dei Carabinieri di Corigliano Calabro Pietro Paolo Rubbo e di tutti i suoi uomini, per l’impegno e la dedizione dimostrata nella ricerca di nostra figlia Fabiana. Un altro particolare ringraziamento lo dobbiamo alla Dott.ssa Rosalba Scialla, Presidente della Commissione Straordinaria del Comune di Corigliano Calabro, per il suo encomiabile impegno e contributo dato nell’organizzare la funzione funebre e soprattutto per la sua genuina sensibilità e grande umanità manifestata al nostro caso. A lei, il nostro sentimento di viva riconoscenza. Infine desideriamo manifestare sentimenti di profonda gratitudine a tutti coloro che si sono stretti intorno a noi, con messaggi, telefonate, lettere, telegrammi, ricevuti in questi giorni”.
“Abbiamo davvero sentito – concludono – l’affettuosa vicinanza di una nazione intera che ha pianto una figlia, persa tragicamente. Un forte abbraccio di ringraziamento a tutti, sperando con tutto il nostro cuore e le nostre facoltà mentali che in un vicinissimo futuro solo il Regno di Dio possa dare la pace e la sicurezza che ogni essere umano desidera su questa terra senza il timore “di cordoglio, né grido né dolore”.
Certi che solo il Creatore dell’Universo, che desidera essere conosciuto individualmente da ciascuno di noi, ” asciugherà ogni lacrima dai nostri occhi” (Apocalisse 21:3; Giovanni 17:3). Con sentito affetto. Mario e Rosa Luzzi e tutta la famiglia”.

i genitori di Fabiana
La madre dell’omicida: chiedo perdono anche per lui
“E’ giusto che Rosa (la madre di Fabiana, ndr) chieda giustizia per Fabiana, anch’io farei lo stesso al suo posto. Ma è giusto anche che io chieda perdono.
Sono una madre anch’io. Solo io posso capire quello che sta provando lei in questo momento”. Famiglia Cristiana pubblica un’intervista a Pina, la madre di Davide, il ragazzo che a Corigliano Calabro ha ucciso la fidanzata bruciandone il corpo mentre era ancora viva.
“Quando l’hanno portato via sabato scorso – ha aggiunto la donna – ha detto: ‘mamma, tu devi venire con me. Ti voglio al mio fianco’. Ci sono andata, piangeva e tremava con un bimbo. Io non l’ho lasciato solo, non potevo abbandonarlo, non posso farlo. Sono sua mamma. Sono la persona più importante della sua vita. Ha bisogno delle mie carezze e dei miei baci. Una madre ha il dovere di restare accanto a suo figlio”.
“Ho scelto Famiglia Cristiana – ha detto ancora Pina – per lanciare un appello e vorrei chiedere perdono alla mamma e alla famiglia di Fabiana anche a nome di mio figlio. Loro sono due fiori recisi, spezzati nella primavera della vita. Noi due famiglie distrutte. Per sempre. I riflettori su questa tragedia si spegneranno presto, la gente fra poco dimenticherà tutto ma io e la mamma di Fabiana porteremo questo fardello in eterno. Il nostro dolore sarà per sempre. Una condanna, la nostra, da scontare vivendo giorno dopo giorno”.

PADOVA, TRASCINA PER 3 KM UNA 22ENNE. ARRESTATA LA CONDUCENTE: "È MALATA"

PADOVA, TRASCINA PER 3 KM UNA 22ENNE.
ARRESTATA LA CONDUCENTE: "È MALATA"

Venerdì 31 Maggio 2013
PADOVA - La donna di 62 anni che era alla guida di un Suv che ha travolto e ucciso una giovane nel padovano, trascinandone il corpo per3 km, è stata arrestata e si trova ai domiciliari.
La donna, gravemente malata, potrebbe essere stata sotto l'effetto deifarmaci che assume per questa patologia, e questo spiegherebbe lo stato confusionale in cui è stata trovata dopo l'incidente. È ricoverata all'ospedale di Camposampiero, nel reparto psichiatrico. È accusata di omicidio colposo, omesso soccorso, guida sotto l'effetto di stupefacenti.

PADOVA, TRAVOLTA E TRASCINATA DA UN SUV PER TRE KM: MUORE GIULIA, 22 ANNI -FOTO


PADOVA, TRAVOLTA E TRASCINATA DA UN SUV
PER TRE KM: MUORE GIULIA, 22 ANNI -FOTO



Venerdì 31 Maggio 2013
PADOVA - Agganciata da un Grand Cheroke e trascinata per oltre tre chilometri: drammatico incidente stradale oggi a Santa Giustina in Colle, nell'Alta Padovana. Vittima una ragazza di 22 anni del posto: Giulia Spinello. Alla guida della grossa auto c'era una 63enne di San Giorgio delle Pertiche che ha dichiarato ai carabinieri di non essersi accorta di nulla. Secondo una primissima ricostruzione dei fatti la ragazza, era uscita da casa e camminava sul ciglio della strada, quando sarebbe stata agganciata dall'auto, non travolta come si era appreso in un primo momento, e sarebbe deceduta per le fravi ferite riportate durante il trascinamento.

Un passante assiste all'incidente e lancia l'allarme. È stato un passante ad assistere alla tragica scena e a chiamare immediatamente i carabinieri: una pattuglia di Cittadella stava casualmente passando dal luogo dell'incidente, il passante li ha fermati e i militari si sono lanciati nell'inseguimento del Suv.

Solo dopo più di tre chilometri l'auto è stata bloccata. Il Suv è stato posto sotto sequestro per permettere approfondimenti sull'esatta dinamica del fatto. La donna alla guida del mezzo - una 63enne che abita a San Giorgio delle Pertiche - è stata portata in caserma, ed è proprio lì che ha raccontato di non aver notato nulla, di non essersi accorta di aver travolto e ucciso la giovane vittima.



RUBY, IL PM: "7 ANNI PER FEDE, MINETTI E MORA. NICOLE FECE SESSO CON BERLUSCONI"

RUBY, IL PM: "7 ANNI PER FEDE, MINETTI E
MORA. NICOLE FECE SESSO CON BERLUSCONI"


Venerdì 31 Maggio 2013
MILANO - Sette anni di carcere sono stati chiesti oggi dalla Procura di Milano per Emilio Fede, Lele Mora e Nicole Minetti, imputati nel processo per il caso Ruby.


"INTERDIZIONE A VITA PER FEDE, MORA E MINETTI" Il procuratore aggiunto di Milano, Pietro Forno, ha chiesto l'interdizione perpetua dai pubblici uffici e da qualunque incarico nelle scuole o in servizi pubblici o privati che hanno a che fare con i minori, per Lele Mora, Emilio Fede e Nicole Minetti, imputati a Milano nel processo per il caso Ruby.
«Ad altre sedi democratiche spettano i giudizi su Silvio Berlusconi, la vicenda di quest' uomo la giudicheranno le urne e la storia, qua si tratteranno i profili comportamentali in relazione alla valenza probatoria in questo processo». Lo ha detto il pm di Milano Antonio Sangermano nella requisitoria del cosiddetto 'Ruby 2'.
Soprattutto nella parte iniziale, ma anche in altri passaggi della requisitoria, il pm di Milano Sangermano ha voluto ribadire più volte che «qua nessuno sindaca la persona» di Silvio Berlusconi, ma ciò che conta sono i «ragionamenti probatori». In questo caso, infatti, «Berlusconi è una persona per la quale viene apparecchiato un sistema di prostituzione». Il pm ha tenuto a precisare anche la distinzione tra il processo a carico dell'ex premier e quello nei confronti di Fede, Mora e Minetti, parlando della «piena autonomia» del dibattimento a carico dei tre imputati rispetto a quello nei confronti del leader del Pdl. In più passaggi del suo intervento, inoltre, il pm ha voluto distinguere con forza ciò che sono le «opinioni» di alcuni che hanno parlato di «morbosa insistenza dei pm» e i fatti provati nel processo. Secondo il pm alcuni hanno dipinto «il caso Ruby come un attacco alla libertà individuale e a uno stile di vita, ma noi come magistrati non replicheremo a questo profluvio di dichiarazioni».


"BUNGA BUNGA NON CE LO SIAMO INVENTATO" «Il bunga bunga non è il parto della torbida mente degli inquirenti, ma un contesto dell' attività di prostituzione», ha detto Sangermano, in un passaggio della sua requisitoria. Il pm ha ribadito che «gli eventi organizzati ad Arcore avevano certamente una natura prostitutiva». Quanto a Nicole Minetti, non ebbe solo un ruolo di «intermediazione», ma partecipò alle feste di Arcore «compiendo anche atti sessuali retribuiti». 

"FEDE, MORA E MINETTI SAPEVANO CHE ERA MINORENNE" 
«I nostri imputati sapevano che era minorenne», ha detto Sangermano in un passaggio della sua requisitoria al processo sul caso Ruby a carico di Lele Mora, Emilio Fede e Nicole Minetti. Emilio Fede e Lele Mora, come «due sodali», «saggiavano la gradevolezza delle ragazze, facevano l'esamino per vedere se avevano anche una capacità socio-relazionale e poi le immettevano nel circuito delle serate ad Arcore, un circuito a cui non è sfuggita nemmeno Ruby», ha detto il pm, chiarendo che Fede e Mora, assieme a Nicole Minetti «hanno concorso all'intrusione di Ruby nel circuito».

IL PROCESSO "FARSA" Questo processo «è stato dipinto come una farsa e una maxi intrusione nella vita di una persona e i magistrati sono stati dipinti come accaniti spioni», ma «noi abbiamo adempiuto con onore al nostro dovere istituzionale», ha sottolineato il pm di Milano Antonio Sangermano all'inizio della requisitoria nel processo. Il pm ha più volte ribadito che gli inquirenti hanno indagato «per dovere istituzionale» e basandosi «sulle prove». «Abbiamo ricevuto una macroscopica notizia di reato, riguardante una ragazza minorenne che girava per le strade di Milano con pacchi di denaro, che frequentava alberghi di lusso, che viveva con una prostituta e andava a casa di un uomo ricco e potente da cui diceva di ricevere denaro dopo essere fuggita da una comunita». Così il pm ha ricostruito l'inizio delle indagini sul caso Ruby, per sottolineare il «nostro dovere di indagare».

LEGGE MERLIN «C'è qualcuno che, indossando come noi la toga, a fronte delle dichiarazioni di una minorenne, delle oggettive anomalie della notte del 27 maggio 2010, che sentendo Lele Mora dire nelle telefonate di inghindarsi con biancheria intima e la Minetti retribuire le ragazze, c'è qualcuno, ripeto, che avrebbe riattaccato la cornetta e si sarebbe tappato le orecchie senza indagare?». È così che il pm di Milano Antonio Sangermano ha sottolineato che «la legge impone di indagare ed esercitare l'azione penale». «La legge Merlin è la madre di questo processo». Il pm ha spiegato che tale legge a «distanza di 55 anni resiste intatta e ha mediato tra la libertà individuale di disporre del proprio corpo e il divieto assoluto di vendere la propria sessualità. L'interposizione di un terzo che istighi e sfrutti l'altrui sessualità non è lecita».

"GIOVANE IMMATURA E VULNERABILE" Ha parlato di «immaturità e vulnerabilità» di Ruby il pm Antonio Sangermano nella sua requisitoria al processo a carico di Emilio Fede, Lele Mora e Nicole Minetti. Il pm nel descrivere la ragazza e il suo comportamento in aula durante la sua testimonianza, ha spiegato che «Ruby si è contraddetta», aggiungendo che «l'unico dato certo è che Ruby ha sempre negato di essersi prostituita e di avere avuto rapporti a pagamento con Silvio Berlusconi». «Ruby ha tentato una impresa ragguardevole, e cioè di screditare se stessa».

"APPARATO MILITARE PER PROTEGGERLA" Emilio Fede fu colui che «portò ad Arcore» Ruby e «da quel momento in poi, Mora ebbe il compito di prendersene cura», ha spiegato il pm nella requisitoria, chiarendo che dopo che la giovane marocchina venne portata ad Arcore per la prima volta il 14 febbraio 2010, ci fu «un abbraccio mortale di Mora nei confronti della minore, Mora per proteggere e tutelare la ragazza per conto di Berlusconi mise in piedi un apparato militare per 'salvare il soldato Ryan' e fece da sentinella». 

Lo studio sulle origini degli asteroidi sta giungendo ad una svolta. Arriva un’importante scoperta targata NASA.

Lo studio sulle origini degli asteroidi sta giungendo ad una svolta. Arriva un’importante scoperta targata NASA.

Lo studio sulle origini degli asteroidi sta giungendo ad una svolta. Arriva un’importante scoperta targata NASA.
A causa del preoccupante incremento del numero di asteroidi che si avvicinano pericolosamente alla Terra, la NASA “vuole” arrivare ad una vera svolta per capire come affrontare una minaccia diventata ormai realtà.
I dati del Wide-field Infrared Survey Explorer della NASA (WISE), hanno permesso agli astronomi di identificare 28 nuove famiglie di asteroidi. I risultati sono ad un passo fondamentale nella totale comprensione delle origini delle famiglie degli asteroidi presenti nel nostro Sistema Solare, precisamente quelle nella fascia fra Marte e Giove, una regione dalla quale derivano i cosiddetti “Neo” (near-Earth objects), le rocce spaziali che si avvicinano pericolosamente alla Terra.
Famiglie Asteroid (striscia)
Questa immagine mostra come si creano famiglie di asteroidi. Nel corso della storia del nostro Sistema Solare, le collisioni catastrofiche tra asteroidi avvengono nella fascia tra Marte e Giove, formando famiglie estese di oggetti. (credits – NASA)

Una “famiglia” di asteroidi si forma quando avviene una collisione che rompe un grande corpo genitore riducendolo in frammenti di varie dimensioni. Alcune collisioni lasciano crateri giganti. Per esempio, quello presente nell’emisfero sud dell’asteroide Vesta, è stato scavato da due grandi impatti. Altre collisioni sono invece catastrofiche e possono mandare in frantumi un oggetto creando numerosissimi frammenti. I pezzi distaccati si muovono comunque insieme, in branco, viaggiando sullo stesso percorso intorno al Sole, ma col passare del tempo tendono a separarsi tra loro, spargendosi nello Spazio circostante.
“NEOWISE ci ha fornito i dati per ottenere immagini molto più dettagliate sull’evoluzione degli asteroidi presenti in tutto il Sistema Solare”, ha detto Lindley Johnson, responsabile del Near-Earth Object Observation Program della Nasa. “Questo ci aiuterà a tracciare le rotte degli asteroidi vicini alla Terra, arrivando fino alle loro fonti e capire come alcuni di loro sono emigrati in orbite pericolose e così a ridosso della Terra”.
Il prossimo passo per il team è quello di imparare di più riguardo i corpi originali, definiti “genitori”. “E’ come se si tentasse di ricomporre un vaso rotto prendendo i cocci sparsi in giro per l’ambiente, quindi tentare di scoprire cosa realmente è accaduto al vaso”, ha detto Amy Mainzer, ricercatrice principale del progetto NEOWISE al JPL.
Il team di NEOWISE ha esaminato circa 120 mila asteroidi appartenenti alla fascia principale, al di fuori dei circa 600 mila conosciuti. Essi hanno scoperto che circa 38 mila di questi corpi, circa un terzo del numero osservato, poteva essere ricondotto a 76 famiglie, di cui 28 sono del tutto nuove. Inoltre, alcuni asteroidi appartenenti ad una famiglia particolare, sono stati riclassificati.
Gli asteroidi della stessa famiglia hanno generalmente composizioni minerali simili tra loro e riflettono quantità simili anche di luce. Tuttavia è difficile distinguere gli asteroidi chiari da quelli scuri durante la luce visibile. La missione Neowise distingue infatti gli asteroidi scuri da quelli chiari perché è in grado di rilevarli mediante la luce infrarossa.
Concludendo, sarebbe opportuno capire anche il “perché” così tanti asteroidi vengono spinti sempre di più verso la Terra. Come sempre…sarà il tempo a fare da giudice.
Scritto da Dan Keying
Per Segnidalcielo.it
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Tragedia sull’Etna: 51enne muore a causa di un malore durante un’escursione

Tragedia sull’Etna: 51enne muore a causa di un malore durante un’escursione

etnaGiuseppe Vagliasindi, tecnico 51enne dell’Università di Catania, è morto oggi pomeriggio a causa di un malore, mentre stava effettuando un’escursione sull’Etna insieme ad alcuni colleghi. La tragedia è avvenuta in zona Montagnola, sul versante Sud dell’Etna, vicino la stazione d’arrivo della funivia. Intorno alle 15, l’uomo si è accasciato al suolo. Immediati l’intervento dell’elisoccorso del Cannizzaro di Catania. Ma per Vagliasindi non c’era più nulla da fare, è giunto in ospedale privo di vita.

Facebook: in arrivo i profili “verified”. Vita dura per i “fake”?

Facebook: in arrivo i profili “verified”. Vita dura per i “fake”?

DisplayMediaIl popolarissimo social network Facebook sta lanciando in queste ore una nuova funzionalità: i profili “verificati”. Sostanzialmente, cercando il profilo o la pagina ufficiale di un personaggio famoso o di una grande compagnia, avrete la certezza che si tratta di quella vera e non di un “fake”, un account fasullo. Come? Nello stesso identico modo adottato tempo fa da Twitter: una “V” bianca in un cerchio blu, che apparirà anche durante la ricerca (nella foto un esempio). Passando il mouse sul simbolo comparirà anche la scritta “Pagina verificata“.
Al momento si tratta di una funzionalità che non può essere “richiesta”. Sarà un team del social network ideato da Mark Zuckerberg ad assegnare autonomamente la qualifica di pagina ufficiale. Sembra che per ora verranno presi in considerazione gli account che superano una certa soglia di fan, probabilmente oltre il milione. Non è ancora chiaro se nel futuro si scenderà oltre questa soglia, e se la politica di Facebook aprirà anche alle “richieste di verifica”, al contrario di Twitter che invece continua ad assegnare questo cosiddetto “badge” autonomamente.
Si tratta comunque senz’altro di un ottimo primo passo per combattere i profili fasulli che affollano Facebook, per i quali il social network è stato ampiamente criticato, a causa della mancanza di regole restrittive ben precise. Con questa nuova funzionalità sarà più facile individuare quegli “impostori” che magari sfruttano nomi o marchi famosi per attirare fan, col solo scopo di lucrarci sopra.

Reggio: nuove offerte per l’ex GDM (Auchan e Bonina) ma sindacati e lavoratori non ci stanno

Reggio: nuove offerte per l’ex GDM (Auchan e Bonina) ma sindacati e lavoratori non ci stanno

gdmEnnesimo rinvio da parte del Ministero dello Sviluppo Economico sui cui tavoli ieri si sarebbe dovuto discutere dellavertenza GDM.
Ma questa volta l’ennesimo rinvio del tavolo tecnico potrebbe essere una notizia positiva; sono arrivate due nuove offerte per rilevare alcuni punti vendita da parte di due gruppi imprenditoriali locali, che devono essere vagliate dal Tribunale di Milano, sede di competenza del fallimento del gruppo guidato da Carlo Montesano.
Reggio, invece, dinanzi la Prefettura è comparso uno striscione – “495 famiglie GDM senza lavoro”-  messo dai dipendenti del gruppo Montesano per non far calare l’attenzione sulla crisi economica e sociale che sta coinvolgendo il settore della grande distribuzione.
Dalle notizie appare chiaro, però, che sarà difficile trovare un unico acquirente che acquisti tutti i punti vendita e riassuma in toto tutti i dipendenti oggi in cassa integrazione. Si parla di 16 punti di vendita, alcuni dei quali posti in luoghi dagli elevati canoni di locazione, che di fatto portano gli acquirenti ad una scelta: punti vendita o assorbimento di tutti i lavoratori?
A prescindere, dunque, dagli esiti delle valutazioni del Tribunale di Milano, che si pronuncerà il 5 giugno prossimo, già emergono però le prime insoddisfazioni dalle sigle sindacali e dagli stessi lavoratori circa lo sviluppo delle trattative ritenute inadeguate perché non consentirebbero il riassorbimento integrale di tutti i lavoratori.
Le due nuove offerte sarebbero relative a quei punti vendita non compresi nella proposta del gruppo Auchan-AZ spa di Floriano Noto, che sarebbe interessato invece ai quattro punti vendita “più appetibili”. Dall’altra c’è l’offerta della Vi.Bon srl del Gruppo Bonina di Barcellona Pozzo di Gotto, che comprenderebbe l’acquisto di 11 su 16 punti vendita.
Sarebbe comunque una vittoria per  una parte dei lavoratori, all’incirca 175, che riprenderebbero a percepire uno stipendio congruo in un momento di crisi del genere; ovviamente nella speranza e soprattutto nella convinzione che tutte le 495 famiglie GDM dovrebbero ritornare a vedersi garantito un reddito ed un diritto, quello al lavoro, sacro e inviolabile.
L’auspicio, dunque, è che la decisione del Tribunale di Milano abbia non solo una valenza di carattere sociale, riuscendo ad ottimizzare le offerte dei gruppi imprenditoriali con la domanda di lavoro degli ex dipendenti,  ma anche di carattere economico nei confronti di una città come Reggio Calabria in cui la concorrenza nel settore della grande distribuzione è stata di fatto annullata.

Reggio, nuovo maxi-incendio all’ex polveriera: nube tossica su Ciccarello, cittadini infuriati (FOTO)

Reggio, nuovo maxi-incendio all’ex polveriera: nube tossica su Ciccarello, cittadini infuriati (FOTO)

polv 6L’ex polveriera di Reggio Calabria è “esplosa” per l’ennesima volta due giorni fa, quando un grosso incendio è divampato all’interno dell’area determinando una nube di fumo tossica e nociva su tutto il quartiere di Ciccarello, nella zona sud della città.
Adesso basta, siamo davvero stanchi di respirare diossina, e fumi asfissianti, proveniente dalla contigua ex Polveriera di Ciccarello“, ci scrive un nostro affezionato lettore, Giuseppe Daniele Canale. “Ho più volte chiesto, da consigliere di quartiere e da presidente del comitato “Via Petrillina”, un radicale intervento di bonifica ma solo quattro, o forse cinque, anni fa l’Esercito inviò dei reparti specializzati ma, non ho mai capito il perché, interruppero i lavori “trascurando” una porzione di terreno, la più importante! (di fronte vi abitano 60, più o meno, famiglie). Quella dell’ex polveriera, come tutti sanno e fanno finta di non sapere…, è una discarica dannosa non solo per l’ambiente che la circonda ma, in particolare, per i cittadini che risiedono nelle adiacenze dell’area di che trattasi“.
polv 4Purtroppo – continua ancora Canale – non si è ancora ben compreso, e mi rivolgo ai soliti autori, che l’accumulo di materiali di risulta, in ottima compagnia di eternit, frigoriferi, gomme, etc…, non fanno altro che alimentare la già esplosiva emergenza ambientale a causa di probabili materiali tossici interrati che inquinano il sottosuolo, l’acqua, l’aria e rendono inguardabile un paesaggio che, se fosse ben curato, sarebbe un bellissimo polmone verde da “donare” alla comunità….quella civile !!! Ma non voglio tediare il lettore con le solite denunce e mi avvio alla conclusione APPELLANDOMI A TUTTE LE ISTITUZIONI AFFINCHE’ VENGA EFFETTUATA UNA BONIFICA E, MI SIA CONSENTITO, UNA CHIUSURA DI TUTTO IL PERIMETRO DELL’EX POLVERIERA e venga predisposta una sorveglianza h24!!! Resto in attesa, prima che giungano i venti caldi e le torride temperature tipiche dell’estate, di una RISPOSTA IMMEDIATA E CONCRETA“.
Ci uniamo all’appello di Giuseppe, invitando gli organi competenti, il prefetto e i commissari, a intervenire con urgenza per risolvere una criticità molto grave non solo per l’immagine e il decoro della città ma anche per la salute pubblica dei cittadini residenti a Ciccarello.
Ecco le foto:

Reggio, arrestati 5 malviventi sorpresi a smontare un capannone industriale a Boschicello-Modena

Reggio, arrestati 5 malviventi sorpresi a smontare un capannone industriale a Boschicello-Modena

reggio arresti carabinieriE’ stata una giornata particolarmente movimentata ed intensa quella appena trascorsa per i carabinieri della Compagnia di Reggio Calabria, impegnati in un servizio di controllo straordinario del territorio cittadino nell’ambito di un piano di intensificazione dei controlli disposto dal Comando Provinciale di Reggio Calabria. Nel corso dell’operazione che ha visto sul campo l’impiego dei carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia reggina e delle Stazione di Rc.-Rione Modena, con il supporto dei militari della Compagnia di Intervento Operativo del 12° Battaglione Sicilia, e dei Carabinieri del Nucleo Cinofili del G.O.C., sono stati intensificati i controlli di persone e veicoli con numerose perquisizioni domiciliari. Le finalità del servizio erano principalmente rivolte a combattere il traffico ed il consumo di sostanze stupefacenti, ogni forma di reato di natura predatoria, nonché incrementare i controlli alla circolazione stradale al fine di ridurre l’incidenza degli incidenti stradali dovuti all’eccesso dell’assunzione di alcol prima di mettersi alla guida dei veicoli. Molto positivi i risultati del servizio. In particolare i militari della Stazione CC Rione Modena, nel corso di un controllo in località Boschicello, sotto la direzione ed il coordinamento della Centrale Operativa del Comando Provinciale hanno sorpreso cinque malviventi intenti a compiere un furto.
I militari dell’Arma non credevano ai loro occhi quando hanno trovato una vera e propria squadra di operai intenta a smontare un capannone industriale, in un primo momento hanno creduto di trovarsi di fronte a degli operai veri ma poi approfondendo la vicenda hanno scoperto che i soggetti stavano commettendo un grave delitto. Sono le ore 14.00 circa quando i militari in transito nei pressi dell’area dove sorge la ex-ditta “Vilardi Paolo”, impresa specializzata nella produzione del bergamotto e sottoposta a sequestro nell’ambito dell’operazione San Giorgio condotta contro la cosca “Libri”. All’opera, nella piazzale della ditta, cinque soggetti impegnati in un frenetico lavorio con una accurata suddivisione dei compiti, In particolare, mentre uno dei soggetti tagliava una trave in ferro della lunghezza di 10 metri del capannone industriale avvalendosi di una fiamma ossidrica, un altro lo aiutava agganciando la trave con un cavo fissato ad un braccio meccanico. Sul posto vi era parcheggiato un grosso autocarro nella disponibilità dei malviventi, con rimorchio provvisto di un braccio meccanico per poter caricare i materiali a bordo del mezzo. Già il lavoro era in una fase avanzata, infatti venivano rinvenuti a fianco al rimorchio, già pronti per essere trafugati, n.104 travi in ferro di varie forme e della lunghezza di 10 metri l’uno. Dai primi accertamenti si evinceva che chi aveva la gestione dell’area sottoposta a sequestro, non sapeva nulla né aveva autorizzato attività di qualsiasi genere per cui i cinque soggetti venivano tratti in arresto in flagranza del reato di furto aggravato in concorso.
Tutto il materiale ferroso, l’autocarro con braccio meccanico e la fiamma ossidrica venivano sottoposti a sequestro. Queste le generalità dei cinque:
  1. NOCERA Giuseppe, reggino, classe 73, pregiudicato;
  2. MAESANO Antonino, reggino, classe 84, pregiudicato;
  3. MAESANO Salvatore, reggino, classe 52, incensurato;
  4. EL ARROUCH MOHAMED, marocchino, domiciliato a reggio calabria, classe 72, incensurato;
  5. ROUCHDI MOSTAFA’, marocchino, domiciliato a reggio calabia, classe 73, incensurato.
I quali venivano sottoposti agli arresti domiciliari in attesa della celebrazione del rito direttissimo.