venerdì 31 maggio 2013

Reggio: nuove offerte per l’ex GDM (Auchan e Bonina) ma sindacati e lavoratori non ci stanno

Reggio: nuove offerte per l’ex GDM (Auchan e Bonina) ma sindacati e lavoratori non ci stanno

gdmEnnesimo rinvio da parte del Ministero dello Sviluppo Economico sui cui tavoli ieri si sarebbe dovuto discutere dellavertenza GDM.
Ma questa volta l’ennesimo rinvio del tavolo tecnico potrebbe essere una notizia positiva; sono arrivate due nuove offerte per rilevare alcuni punti vendita da parte di due gruppi imprenditoriali locali, che devono essere vagliate dal Tribunale di Milano, sede di competenza del fallimento del gruppo guidato da Carlo Montesano.
Reggio, invece, dinanzi la Prefettura è comparso uno striscione – “495 famiglie GDM senza lavoro”-  messo dai dipendenti del gruppo Montesano per non far calare l’attenzione sulla crisi economica e sociale che sta coinvolgendo il settore della grande distribuzione.
Dalle notizie appare chiaro, però, che sarà difficile trovare un unico acquirente che acquisti tutti i punti vendita e riassuma in toto tutti i dipendenti oggi in cassa integrazione. Si parla di 16 punti di vendita, alcuni dei quali posti in luoghi dagli elevati canoni di locazione, che di fatto portano gli acquirenti ad una scelta: punti vendita o assorbimento di tutti i lavoratori?
A prescindere, dunque, dagli esiti delle valutazioni del Tribunale di Milano, che si pronuncerà il 5 giugno prossimo, già emergono però le prime insoddisfazioni dalle sigle sindacali e dagli stessi lavoratori circa lo sviluppo delle trattative ritenute inadeguate perché non consentirebbero il riassorbimento integrale di tutti i lavoratori.
Le due nuove offerte sarebbero relative a quei punti vendita non compresi nella proposta del gruppo Auchan-AZ spa di Floriano Noto, che sarebbe interessato invece ai quattro punti vendita “più appetibili”. Dall’altra c’è l’offerta della Vi.Bon srl del Gruppo Bonina di Barcellona Pozzo di Gotto, che comprenderebbe l’acquisto di 11 su 16 punti vendita.
Sarebbe comunque una vittoria per  una parte dei lavoratori, all’incirca 175, che riprenderebbero a percepire uno stipendio congruo in un momento di crisi del genere; ovviamente nella speranza e soprattutto nella convinzione che tutte le 495 famiglie GDM dovrebbero ritornare a vedersi garantito un reddito ed un diritto, quello al lavoro, sacro e inviolabile.
L’auspicio, dunque, è che la decisione del Tribunale di Milano abbia non solo una valenza di carattere sociale, riuscendo ad ottimizzare le offerte dei gruppi imprenditoriali con la domanda di lavoro degli ex dipendenti,  ma anche di carattere economico nei confronti di una città come Reggio Calabria in cui la concorrenza nel settore della grande distribuzione è stata di fatto annullata.

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