domenica 26 maggio 2013

Disoccupato ruba fette d’arrosto per sfamare il figlio: condannato a sei mesi

Disoccupato ruba fette d’arrosto per sfamare il figlio: condannato a sei mesi


di Michela Allegri
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Roma. Dovrà scontare sei mesi di carcere per essersi infilato dentro le tasche e sotto i vestiti una fetta d'arrosto, un pezzo di formaggio e una bottiglia d'olio. Ha rubato per fame , Filippo P., 34 anni e disoccupato, con una famiglia da mantenere e ridotto sul lastrico dalla crisi economica che nel 2010 gli ha fatto perdere anche l'ultimo lavoretto precario. Era già stato arrestato due settimane fa, per aver sottratto pane, latte e una confezione di prosciutto dagli scaffali di un supermercato. Un furto più che modesto: aveva arraffato quello che bastava per sfamare la sua famiglia, giusto per mettere qualcosa nel frigorifero di casa, e per dare da mangiare alla moglie e al figlio di quattro anni. Processato con rito direttissimo, Filippo era stato condannato a cinque mesi con la condizionale, e liberato con l'obbligo di firma. 

LA CATTURA
Due giorni fa, però, l’uomo è stato sorpreso di nuovo mentre tentava di uscire dal Conad di Corso Francia con una spesa di dieci euro non pagata e nascosta sotto la giacca. I vigilantes del supermercato lo hanno bloccato e hanno chiamato i carabinieri. Giunti sul posto i militari lo hanno arrestato con l'accusa di furto aggravato. Ieri mattina, Filippo è tornato sul banco degli imputati del tribunale di Roma, per la convalida dell'arresto e un nuovo processo per direttissima. Il giudice dell'ottava sezione penale, Fabio Mostarda, pur comprendendo il dramma personale dell'imputato, non ha comunque potuto fare altro che disporne la custodia cautelare in carcere. Filippo, difeso dall'avvocato Gianluca Arrighi, ha poi patteggiato una condanna a 6 mesi di reclusione che sconterà a Regina Coeli.

LA DIFESA
«Ho assunto gratuitamente la difesa - ha commentato l'avvocato Arrighi - perché ritengo che vi siano dei casi umani che noi penalisti non possiamo esimerci dall'accettare. Purtroppo negli ultimi anni i casi di persone che commettono furti di generi alimentari è aumentato in modo esponenziale. È ovvio che nulla giustifica la commissione di reati ma una cosa è rubare per arricchirsi e una cosa è rubare per mangiare. Il dato è allarmante e deve far riflettere su come i crimini siano spesso il riflesso dei malesseri della nostra società».

VILLA S. GIOVANNI Banale scontro tra auto, muore un pasticcere

VILLA S. GIOVANNI

Banale scontro
tra auto, muore
un pasticcere

26/05/2013

Salvatore Bellantone, 47 anni, ha perso la vita. La sua Matiz si è ribaltata dopo l’impatto con una Hyundai guidata da un turista argentino. La tragedia ieri pomeriggio in pieno centro. Illesa la figlia diciottenne. Da chiarire la dinamica dell’incidente.

Banale scontro 
tra auto, muore 
un pasticcere
Una città intera ieri pomeriggio ha subìto la morte di un giovane villese, a causa di un incidente avvenuto in pieno centro, all’incrocio tra via Ammiraglio Curzon e via Riviera: il quarantasettenne Salvatore Bellantone, pasticcere, ha perso la vita poco dopo un impatto violento la cui dinamica è ancora tutta da costruire. Erano le 13, 40 e Salvatore aveva lasciato da qualche minuto il bar Ideal, in cui da quindici anni lavorava, prima al bancone e poi da secondo pasticcere. La Matiz di cui era alla guida procedeva su via Ammiraglio Curzon in direzione nord, verso Ferrito, quartiere in cui vive la famiglia Bellantone. A bordo anche la figlia Marica, da poco diciottenne, seduta accanto al papà.
L'articolo completo lo travate nell'edizione cartecea

Fonte

Il governo turco inietta ai bambini curdi vaccini mortali

Il governo turco inietta ai bambini curdi vaccini mortali

-Redazione- 26 maggio 2013- Vaccini contro il morbillo che sono stati iniettati a bambini nelle province Kurde di Urfa,Diyarbakir e Batman durante l’amministrazione di Osman Durmuş,l’ex ministro della salute del Partito del Movimento Nazionale (MHP), hanno condotto migliaia di bambini alla morte e all’invalidita’.Lo ha riferito l’agenzia stampa DIHA(Dicle News Agency).
bambini curdiA Urfa,ci sono 500 bambini che soffrono di SSPE,una malattia causata dalmorbillo.Feyyat Kaya il capo dell’Associazione di Urfa per la Solidarietà con i pazienti di PESS ha dichiarato: “Essi vivono sui liquidi. Noi li nutriamo con alimenti liquidi come budino, banana, pesca e latte. Le famiglie i cui figli si stanno deteriorando sotto i loro occhi giorno dopo giorno, stanno reagendo alle autorità statali che rimangono indifferenti alla salute dei loro figli nonostante le molte promesse che hanno fatto. Le famiglie continuano a chiedere: Perché questa malattia e’ così comune solo in questa regione? Il governo non ha fatto nulla per aiutarci”.
Migliaia di bambini kurdi hanno contratto la SSPE(Subacute Sclerosing Panencephalit) a seguito di vaccini vecchi e non aggiornati iniettati a bambini dal precedente Ministero della Salute
condotto da Osman Durmuş del Partito del Movimento Nazionale(MHP).Molti bambini hanno perso la loro vita a causa della malattia.
Feyyat Kaya sostiene che i bambini hanno contratto la malattia a causa dei vaccini iniettati durante il Ministero di Dormus,tra il 1998 ed il 2001:”Perché questa malattia così diffusa nelle città del sud-est?”
L’informazione generale e’ che l’infezione si verifica nel cervello di un bambino su un milione dopo che ha contratto il morbillo in modo non corretto,spiega Kaya.
La maggior parte dei nostri pazienti non hanno contratto il morbillo.E questo numero è molto più alto di “uno su un milione”.Quando i medici non sanno cosa risponderci,danno la colpa a vaccini deteriorati. Alcune autorità governative ammettono l’uso di vaccini deteriorati, anche se non ufficialmente.

ANGELINA JOLIE, LA ZIA DEBBIE IN COMA: "STA MORENDO PER IL TUMORE AL SENO"

ANGELINA JOLIE, LA ZIA DEBBIE IN COMA:
"STA MORENDO PER IL TUMORE AL SENO"


Domenica 26 Maggio 2013
LOS ANGELES - Continua la maledizione delle donne della famiglia Jolie. Dopo l'operazione con cui l'attrice Angelina si è fatta asportare i seni, adesso è la zia ad essere in coma, proprio a causa di un tumore al seno.


Debbie, zia dell'attrice, sta morendo a causa di questo male incurabile, a confermarlo è stato lo stesso zio al Sunday People. Dopo la mamma e i bisnonni, si tratta del quarto membro della famiglia Jolie che muore a causa di questo tipo di tumore. Proprio a causa dell'alta incidenza genetica della malattia, l'attrice ha deciso di sottoporsi ad un'operazione preventiva. 

Pisa. Sedicenne prende la macchina dello zio e muore

Pisa. Sedicenne prende la macchina dello zio e muore

Pisa. Sedicenne prende la macchina dello zio e muore-Redazione26 Maggio 2013Pisa. Un ragazzo di 16 anni, di origine senegalese, è morto nella notte a causa di un incidente automobilistico. Il giovane aveva preso il veicolo di proprietà del suo zio, senza che l'uomo nel fosse a conoscenza. È successo aMezzana, in provincia di Pisa. Il ragazzo, dopo alcune centinaia di metri, è andato a sbattere contro un'auto con una coppia a bordo. Non ci sono stati feriti, ma il ragazzo impaurito ha rimesso in moto l'auto ed è scappato a forte velocità, finendo la sua corsa contro un palo della luce. Sul posto sono intervenuti gli agenti della Polstradae i soccorritori del 118, ma per l'adolescente non c'era più niente da fare: è deceduto sul colpo.

MANTOVA, 11ENNE ACCOLTELLATO DOPO UNA LITE: ARRESTATO UN RAGAZZO DI 20 ANNI



MANTOVA, 11ENNE ACCOLTELLATO DOPO UNA LITE: ARRESTATO UN RAGAZZO DI 20 ANNI




Domenica 26 Maggio 2013
MANTOVA - Un ragazzino di 11 anni è rimasto ferito all'addome con due coltellate nel corso di un litigio con un 20enne, arrestato dai carabinieri con l'accusa di tentato omicidio. L'undicenne si trova ricoverato in prognosi riservata all'ospedale di Brescia. L'episodio è avvenuto attorno a mezzogiorno in un'abitazione a Bondeno di Gonzaga (Mantova).

LA LITE I due ragazzi, entrambi di origine cinese e soli in casa, avevano cominciato a litigare per futili motivi. Ad un tratto il maggiorenne ha afferrato un coltello da cucina e ha sferrato due fendenti al bambino, colpendolo all'addome. A sentire le urla i parenti che abitano nell'appartamento al piano inferiore. Subito l'11enne è stato trasportato all'ospedale di Suzzara da dove, viste le gravi condizioni, è stato trasferito in eliambulanza a Brescia e ricoverato in rianimazione pediatrica. Nel frattempo l'aggressore, Hu Shuanghui, 20 anni, residente a Reggiolo (Reggio Emilia), veniva arrestato dai carabinieri e trasferito nel carcere di Mantova. Sequestrata nell'abitazione il coltello, con una lama di 15 centimetri, sporco di sangue.

ROMA, 21ENNE STUPRATA IN UN LOCALE DI TESTACCIO: ARRESTATO UN RAGAZZO




ROMA, 21ENNE STUPRATA IN UN LOCALE
DI TESTACCIO: ARRESTATO UN RAGAZZO





Domenica 26 Maggio 2013
ROMA - Una 21enne italiana è stata violentata a Roma all'interno dei bagni di un locale nel quartiere Testaccio. L'episodio è avvenuto lo scorso 25 maggio ma se ne è avuta notizia solo adesso. L'aggressore, un romeno di 24 anni, è stato arrestato dalla polizia con l'accusa di violenza sessuale aggravata. Gli abusi sarebbero avvenuti dopo che l'uomo, conosciuto dalla vittima quella stessa sera, aveva fatto ubriacare la ragazza.

"GRAZIE A DIO SONO A CASA". SOLLIEVO MASSA DOPO L'INCIDENTE A MONACO


"GRAZIE A DIO SONO A CASA".
SOLLIEVO MASSA DOPO L'INCIDENTE A MONACO




Domenica 26 Maggio 2013
MONTECARLO - «Sono già a casa mia, è stato uno choc. Grazie a Dio e a tutti i messaggi di affetto. Va tutto bene». Felipe Massa rassicura così, tramite il profilo twitter, dopo il brutto incidente che lo ha visto protagonista al Gp di Monaco, il secondo dopo quello nelle libere di ieri. Il pilota della Ferrari, portato in ospedale per accertamenti è tornato a casa: ha
un collarino di protezione per la botta.

FABIANA, 16 ANNI. IL FIDANZATO CONFESSA: "L'HO UCCISA E BRUCIATA, ORA VOGLIO DORMIRE"


FABIANA, 16 ANNI. IL FIDANZATO CONFESSA: "L'HO UCCISA E BRUCIATA, ORA VOGLIO DORMIRE"



Sabato 25 Maggio 2013
CORIGLIANO CALABRO (COSENZA) - Sono moltissimi i messaggi lasciati sulla pagina Facebook in memoria di Fabiana Luzzi, la sedicenne uccisa a Corigliano Calabro. Ci sono amici, conoscenti ma anche persone che non conoscevano la ragazza e che scrivono da tutt'Italia. Alcuni di loro invocano per l'assassino la pena di morte. In uno dei commenti emerge tutto lo sdegno per l'accaduto. ''Le leggi italiane - e' scritto - fanno schifo. Ci vorrebbe la pena di morte''.

"VOGLIO DORMIRE".
 Drammatica la confessione dal sedicenne fidanzato della ragazza coetanea trovata carbonizzata alla periferia di Corigliano Calabro. "Abbiamo litigato, prima l'ho accoltellata, poi sono tornato con la benzina per darle fuoco. Sono stanco, voglio andare a dormire". Il ragazzo, che compirà 18 anni la prossima estate, studente all'Istituto tecnico di Corigliano, non ha mai pianto nel corso dell'interrogatorio e non avrebbe palesato alcun segno di pentimento per quello che ha fatto. Solo saltuariamente ha manifestato un minimo di emozione. Il ragazzo ha raccontato i particolari dell'omicidio al pm della Procura di Rossano durante l'interrogatorio avvenuto nella notte.

Il ragazzo; Domenico Morrone avrebbe detto di avere accoltellato la fidanzatina al termine di una lite nata per il rapporto travagliato che esisteva tra loro. Un rapporto ripreso da poco e caratterizzato da gelosie reciproche. E' stato lo stesso ragazzo a indicare dove si trovava il cadavere. La ragazza era scomparsa venerdì dalla sua casa di Rossano, ieri il suo cadavere carbonizzato è stato ritrovato a Corigliano Calabro, in una zona di campagna della città del cosentino non lontano dalla sua scuola.

"MI HA AGGREDITO E L'HO ACCOLTELLATA" «Mi ha aggredito e l'ho accoltellata più volte». Così si è difeso il diciassettenne fermato a Corigliano Calabro per l'omicidio della fidanzata. Nel corso dell'interrogatorio il ragazzo ha detto che la lite è scoppiata per le frequentazioni che entrambi avevano avuto nel periodo in cui negli ultimi mesi avevano interrotto il loro rapporto. Entrambi se le rinfacciavano, anche se pare che fosse soprattutto lui a manifestare maggiore gelosia.

LA SCOMPARSA Di Fabiana, che avrebbe compiuto 16 anni il 13 giugno prossimo, si erano perse le tracce venerdì, dopo l'uscita dall'istituto per ragionieri che frequentava. I genitori, una famiglia «perbene», come la descrivono in paese, hanno atteso il pomeriggio. Già lo scorso anno si era allontanata da casa ed era stata rintracciata dopo alcuni giorni a casa di amici a Bologna. Ieri, nel pomeriggio, non vedendola rientrare, hanno presentato denuncia ai carabinieri.

GLI AMICI «Era una brava ragazza e non meritava di fare la fine terribile che ha fatto. Non c'è giustizia». È il commento con i giornalisti di un ragazzo amico della sedicenne uccisa a Corigliano Calabro dal fidanzato coetaneo dopo essere andato a trovare i genitori della vittima. «Non c'è nulla di più brutto che perdere un figlio», risponde a chi gli chiede come stanno i genitori della ragazza. «L'assassino? Lo conoscevo solo di vista - aggiunge - e quindi non so che tipo sia». Poi il ragazzo, con le lacrime agli occhi, saluta e si allontana.


FIDANZATO USTIONATO Dopo la denuncia, i militari sono tornati a sentire quel ragazzo che si era presentato al pronto soccorso dell'ospedale di Corigliano con delle ustioni al volto di cui inizialmente non aveva voluto parlare. Il ragazzo, già conosciuto dalle forze dell'ordine per piccoli fatti, avrebbe raccontato di essere stato aggredito e, sotto le insistenze degli investigatori, si sarebbe spinto a fare anche dei nomi dei suoi presunti aggressori che, a suo dire, lo avrebbero voluto punire per certi suoi comportamenti. Un racconto, però, che sin dall'inizio non ha convinto i carabinieri, a maggior ragione dopo la denuncia di scomparsa di Fabiana, che molti, in paese, sapevano frequentasse il ragazzo. Una storia contrastata la loro, almeno a sentire il racconto che stasera veniva fatto per le strade di Corigliano.

LE INDICAZIONI PER TROVARE IL CORPO La svolta in serata quando, con ogni probabilità, il ragazzo ha fornito indicazioni per trovare il corpo della fidanzatina. un ritrovamento che, infatti, non è avvenuto casualmente. Cosa abbia detto agli investigatori, però, è coperto da uno stretto riserbo. Sul luogo dove è stato trovato il corpo sono intervenuti i carabinieri della compagnia di Corigliano e del reparto operativo di Cosenza, con il comandante provinciale Francesco Ferace. Il ragazzo si trova adesso in una caserma dei carabinieri dove sarà sentito dal magistrato della Procura dei minori con tutte le garanzie previste dalla legge per questi casi. Al momento nessun provvedimento è stato preso nei suoi confronti, ma nel corso della notte la sua posizione sembra destinata a cambiare. 

Cinquantenne violenta a morte la bambina sposa di otto anni


Cinquantenne violenta a morte la bambina sposa di otto anni

bambina sposa
Se confermata la vicenda sarebbe agghiacciante. Come tante di quelle che ogni giorno, nel silenzio assordante della comunità internazionale, arrivano da quel quadrante e non solo.
 Lei ha solo 8 anni quando il padre la vende in sposa ad un uomo, influente e ricco, del suo villaggio in Afghanistan. Per una grossa cifra.
Lui ha oltre 50 anni, è già sposato, ma le nozze si fanno comunque.
Secondo le parole del cronista di guerra Mustafa Kazemi, che  racconta la storia e cita una fonte riservata e un medico dell’ospedale, l’uomo avrebbe voluto consumare la stessa notte.
Perchè una sposa, anche se ha otto anni, per lui è una donna e così deve sottostare alle sue voglie.
Tenta di consumare il rapporto ma le proporzioni, fra un uomo di 50 anni e una bambina di 8, sono difficili da far combaciare e quindi, secondo il cronista, ecco  l’idea geniale di utilizzare un coltello per rendere possibile ciò che natura e genetica hanno reso impossibile. In un lago di sangue e fra le urla strazianti, il morboso desiderio viene consumato.
La sposa bambina, però, non regge. Senza cure e senza soccorsi medici, muore all’età di otto anni. Nessuno potrà lavarla per darle una degna sepoltura.

PESCARA, RITROVA I SUOI FIGLI SCOMPARSI DA 9 ANNI GRAZIE A FACEBOOK: "NON CI CREDO"


PESCARA, RITROVA I SUOI FIGLI SCOMPARSI DA
9 ANNI GRAZIE A FACEBOOK: "NON CI CREDO"



Sabato 25 Maggio 2013
di Rosalba Ciancaglini
PESCARA - Ritrova i figli dopo nove anni grazie a Facebook. Dulce Esperanza Del Orbe ha 43 anni ed è di Santo Domingo. Ne aveva 19 quando incontrò un pescarese in vacanza, idraulico, uomo di mezza età.

Era l’89, lei lasciò il lavoro, lo seguì. Tre anni di idillio, il primo figlio (’92), il secondo (’94), la crisi. Dulce voleva il matrimonio, il compagno no: «Vivevamo in campagna, non frequentavo nessuno, se protestavo mi ricordava che ero un’ospite, ingrata. Il permesso di soggiorno scaduto,non avevo lavoro».
Nel ’97, da sola, avvia la pratica per diventare cittadina italiana. Nel 2000 la coppia si divide. Dulce va in una casa famiglia, il giudice le affida i bambini e stabilisce norme rigide per gli incontri che i piccoli avranno con il papà.
Trova lavoro, frequenta i corsi professionali della Regione, mette casa a Pianella. Luce in fondo al tunnel? No, è un’illusione. Il 6 ottobre 2002 i bambini scompaiono, sottratti dal papà. Per rivedere il più grande Dulce dovrà attendere il 17 aprile di quest’anno. L’altro arriverà forse in estate. Nel frattempo la donna è tornata a Santo Domingo, si è sposata con un uomo anche lui di Pescara, insieme gestiscono una pensione e hanno avuto due figli.
Il resto lo racconta lei: «Un giorno del 2011, ero davanti al computer, ho visto che su Facebook mi cercava una ragazza, dall’Argentina. Domandava: sei la mamma dei miei amici? E faceva il nome dei miei ragazzi. Io sono rimasta due giorni davanti allo schermo, così, piangevo e ridevo. Non riuscivo a crederci». Che c’entra l’Argentina? «Il mio ex compagno portò lì i bambini, poteva farlo, lui era il padre e il passaporto era in regola. I miei figli hanno vissuto con lui e i suoi parenti. Li ha convinti che li avevo abbandonati, che non li avevo cercati, che non li amavo». E invece lei aveva denunciato la scomparsa dei bambini, aveva controllato ogni luogo: «Le ricerche non si sono mai fermate. Ho pianto allora, piango oggi. Immaginate che cos’è perdere due figli? Dirsi: è il giorno del compleanno, assomigliano a questi bimbi che escono da scuola, mi hanno dimenticato, mi pensano?».
I ragazzi si trovavano a Matriarca, un posto piccolo, vicino a Mar del Plata. All’inizio hanno vissuto una vita normale. Poi sono diventati fantasmi, non erano argentini ma neanche italiani. Fantasmi, appunto: «Mi hanno scritto: «Se hai ancora un cuore aiutaci a tornare in Italia». Pensavano sempre che io non li amassi. Mi sono rivolta di nuovo allaPolizia. Sono tornata a Pescara per le pratiche burocratiche». L’incontro con il figlio, 21 anni: «Ci siamo visti in Questura. Poche parole. Poi altre due volte, da soli. Sta zitto, piange. Vive con i parenti del padre, non con me. Ha bisogno dei suoi tempi per capire, non sa che farà del suo futuro. Lo stesso accadrà, forse, con il più piccolo quando arriverà». Conclusione: «Racconto questa storia per ringraziare la Polizia. Per dire alla gente: fidatevi degli agenti. E alle donne che si trovano nella mia condizione: non soffrite, non abbiate paura, non siate uccelli in gabbia. Cercate aiuto, c’è sempre una via d’uscita».

Poliziotti di giorno, camerieri di notte così la crisi (im)piega le forze dell'ordine

IL CASO di VALERIA TEODONIO, FABIO TONACCI

Poliziotti di giorno, camerieri di notte
così la crisi (im)piega le forze dell'ordine

Poliziotti di giorno, camerieri di notte così la crisi (im)piega le forze dell'ordine

Finanzieri che fanno i camerieri, vigili del fuoco che mettono infissi, poliziotti elettricisti e pizzaioli. Agenti massaggiatori di shiatsu o istruttori di palestra. Qualcuno autorizzato, la maggior parte di nascosto. Almeno il 30 per cento dei dipendenti pubblici impiegati nella pubblica sicurezza svolge abitualmente un altro impiego part-time. Il problema è che con gli stipendi bassi si fatica ad arrivare a fine mese, e l'accesso al credito è diminuito

L'appuntato Pietro è stanco. La sua doppia vita lo sta sfinendo. "Ma non ho scelta  -  racconta mentre si toglie la divisa da carabiniere  -  ho due figli all'università, li devo pur mantenere in qualche modo, no?". Sono le 7 di mattina, un martedì di luglio a Napoli, già si boccheggia per l'afa. Pietro è appena rientrato a casa, tra un'ora lo aspettano in un appartamento da ristrutturare. Oggi gli toccano le tracce degli impianti elettrici. Ha 51 anni, gli occhi arrossati per la nottata di pattuglia, la voce arsa dalle sigarette. E uno stipendio che, dopo 25 anni di servizio nell'Arma, non supera i 1600 euro. "Pochi per mantenere la famiglia". E così, dopo il caffè, indossa la sua seconda vita di muratore, al nero.

"Vado a dare una mano nei piccoli cantieri tutte le volte che i turni me lo permettono  -  racconta, ora che addosso ha una vecchia tuta macchiata di calcina  -  è illegale e rischio il posto, lo so. Ma senza quei 300 euro in più al mese non ce la faccio. E come me, tanti miei colleghi. Conosco finanzieri che fanno i camerieri, vigili del fuoco che mettono infissi, poliziotti pizzaioli, massaggiatori di shiatsu o istruttori di palestra". I servitori dello Stato deputati alla nostra sicurezza, dunque, si trovano a fare i conti con mafiosi, criminali e quarte settimane che sembrano non arrivare mai. Ma in quanti hanno un secondo lavoro?

LA SECOND LIFE DEI POLIZIOTTI
La cifra la dice Massimiliano Acerra, dirigente nazionale e responsabile ufficio studi del sindacato di polizia Coisp. "Almeno il 30 per cento dei dipendenti pubblici impiegati nelle forze dell'ordine svolge abitualmente un altro impiego part time". Tre su dieci. Sono centomila persone, solo considerando carabinieri, poliziotti e finanzieri. "E tra appuntati e brigadieri, tra agenti e assistenti di polizia  -  continua Acerra, che sull'argomento ha scritto il manuale "Prestazioni occasionali"  -  la media arriva fino al 40-50 per cento. In pochissimi però, non più di uno su dieci, hanno l'autorizzazione del ministero". Dunque è tra i gradi più bassi e meno remunerati della scala gerarchica che bisogna cercare per trovare le storie degli statali con la doppia vita lavorativa. E di storie, appena si garantisce l'anonimato, ne saltano fuori parecchie. Da nord a sud.

Francesco, 46 anni, romano, è uno dei 39 mila assistenti della Polizia di stato. Lavora in un reparto speciale. "Siamo circa una quarantina in servizio  -  racconta  -  e a quanto ne so quasi tutti fanno qualcos'altro fuori dai turni". Lui in particolare ha una bancarella di collanine al mercato. Venditore ambulante. Il suo collega di reparto, Saverio, molisano, 39 anni e una laurea in Giurisprudenza, quando non è di pattuglia collabora con uno studio legale. "Per legge non posso iscrivermi all'albo degli avvocati  -  spiega  -  però conosco la materia, e con i seicento euro che mi danno ci pago le tasse". Qualcuno apre una propria attività, durante gli anni di servizio. "Per coprire il mutuo ho messo in piedi un bed & breakfast  -  racconta Filippo, primo maresciallo dell'Esercito di stanza a Torino  -  affittavo la camera degli ospiti. Ho anche chiesto l'autorizzazione al ministero della Difesa. Ero sicuro che mi avrebbero concesso il permesso, era un'occupazione saltuaria. Invece quando l'hanno saputo mi hanno mandato la finanza e mi hanno costretto a restituire all'amministrazione militare tutto quello che avevo incassato, cioè 330 euro in un anno".

Lorenzo, assistente capo della polizia a Modena, la dice così: "Ti mettono nelle condizioni di essere disonesto. Ho 41 anni, sono separato e con due figli. Guadagno 1600 euro al mese e di questi 700 vanno in alimenti. Amo aiutare i cittadini e ringrazio la pubblica amministrazione per il lavoro che mi dà, ma il dipartimento non può pensare che riesca a vivere senza una seconda entrata. Avere le autorizzazioni è impossibile, quindi vado a potare gli olivi, taglio e raccolgo legna, faccio l'imbianchino. Per 50 o 100 euro al giorno". È illegale due volte. Perché si opera al nero e perché un dipendente pubblico non può fare il doppio lavoro, salvo casi particolari. Si rischia il procedimento disciplinare e, qualche volta, il licenziamento. Dal 2009 al 2011, la Guardia di Finanza ha scoperto 3.300 casi in Italia. Hanno guadagnato illegalmente oltre 20 milioni di euro, con un danno alle casse dello Stato di quasi 55 milioni. Ma quanto guadagnano poliziotti, carabinieri e finanzieri? E quando sono autorizzati ad avere un secondo impiego?

I PEGGIORI STIPENDI D'EUROPA
Una volta indossare la divisa significava posto fisso e stipendio più che dignitoso. Sinonimo di sicurezza, possibilità di mantenere una famiglia, capacità di sostenere le rate di un mutuo. Oggi le cose sono un po' cambiate. Un poliziotto italiano appena assunto prende 1200 euro netti al mese. Lo stesso vale per gli agenti della penitenziaria, della forestale, per carabinieri e i finanzieri. I colleghi tedeschi del Bundeskriminalamt, la polizia criminale federale della Germania, a parità di condizioni, prendono 1626 euro. In Francia, i neoassunti nella Police Nationale guadagnano 1683 euro. Il corrispettivo spagnolo 1420, in Gran Bretagna addirittura 2516 sterline (3200 euro), che diventano 3171 (4000 euro) dopo i primi dieci anni. Insomma, i salari italiani sono tra i più bassi d'Europa. E gli scatti di anzianità in Italia portano ad aumenti di un terzo inferiori rispetto alle forze di polizia estere.

Anche per questo lo Stato permette ai suoi tutori dell'ordine di svolgere un lavoro extra, ma solo a certe condizioni e con l'autorizzazione scritta del ministero di competenza. "Si possono avere occupazioni part time  -  spiega Massimiliano Acerra  -  che non compromettano in alcun modo il servizio e che non rientrino nella categoria delle libere professioni. Proibite invece le attività troppo stressanti o in cui possano sorgere conflitti di interesse, come nei casi di aziende di vigilanza privata o di investigazione. In polizia, ad esempio, vengono autorizzate fino a 30 prestazioni all'anno per un massimo di 5 mila euro lordi". Ma il problema è che le autorizzazioni non vengono concesse con facilità, le pratiche vanno a rilento, spesso si ignora la normativa base. Racconta il vicebrigadiere Fausto Antonini, da Firenze: "Sono diplomato al conservatorio, ho avuto il permesso di fare il musicista, ma spesso sono in difficoltà perché i teatri mi chiamano con un anticipo di dieci, quindici giorni, e per ottenere l'autorizzazione del ministero della Difesa ne servono almeno quaranta".

"Il doppio lavoro oggi purtroppo è diventato una necessità  -  spiega Felice Romano, segretario generale del Siulp, il maggiore sindacato di polizia  -  E se prima ai poliziotti era garantito un accesso agevolato al credito, adesso non è più così facile. Così succede che gli agenti rischiano addirittura di finire nelle mani degli usurai. Abbiamo già dovuto salvare dei colleghi. Ci sono due strade: o lo Stato si fa carico di mantenere dei livelli salariali tali da arrivare a fine mese, oppure bisogna dare ai poliziotti la possibilità di avere una seconda occupazione".

Enrico Alessi, agente di Pavia in polizia da 17 anni, è riuscito a farsi dare il permesso per gestire una pensione per cani con degli amici. Offre anche consulenze informatiche, che rientrano nelle prestazioni occasionali autorizzate. "Le mie entrate extra non superano i limiti previsti  -  spiega  -  di tutti i colleghi che ho conosciuto nella mia carriera, almeno la metà ha bisogno di fare un secondo lavoro. Alcuni lo fanno di nascosto, illegalmente, perché non conoscono bene le opportunità che abbiamo per legge". Ma quali conseguenze ci sono?

STANCHI, DEPRESSI, POCO GRATIFICATI
"Mi è capitato di vedere un agente che si addormentava in servizio  -  racconta Antonio, poliziotto romano che accetta di farsi riprendere dalle telecamere di Repubblica, con il volto oscurato  -  poveraccio, faceva il cameriere in un ristorante e tornava a casa alle quattro. Oppure succede che chi ti sta accanto durante un pattugliamento in auto, all'improvviso ti chieda di cambiare strada per evitare di farsi vedere con la divisa addosso da chi potrebbe riconoscerlo e metterlo in difficoltà con l'altro mestiere. Deve quasi nascondersi. Risultato: muore l'orgoglio di essere poliziotto". Non è difficile intuire quali siano le conseguenze di tutto questo. "Un'ora di straordinario in polizia viene pagata appena 6 euro  -  ragiona Antonio  -  non bastano neanche per pagare la babysitter di mio figlio. Così, chi ha un'occupazione alternativa, soprattutto nell'edilizia e nella ristorazione perché è più facile nascondere l'abusivo, difficilmente vi rinuncia per prolungare il turno. E' sopravvivenza, nient'altro".

E questa facilità a cercare e trovare una seconda entrata, fenomeno diffuso in ogni reparto e in ogni forza di polizia, consegna alle cronache casi che vanno oltre il procedimento disciplinare. L'ultimo, in ordine di tempo, ha riguardato Alessandro Prili, il carabiniere in servizio nell'ufficio Primi atti del Tribunale di Roma che, prima di venire investito da un'ordinanza di custodia cautelare, lavorava di fatto per due agenzie di investigazione, la Global security service e la Nuova Flaminia srl. E i casi di poliziotti che la notte fanno i buttafuori non si contano.
"Si vivono due vite parallele  -  ragiona amaro Antonio  -  una continua acrobazia per non far incontrare le due identità. Di giorno poliziotti a cui viene chiesto di rincorrere un mafioso, di notte camerieri che devono rincorrere gli ordini dei tavoli. Ci mancano le gratificazioni, questa è la verità! Quando inizi, da ragazzino, sei pieno di sogni e ideali. Poi cambia tutto, il nostro stipendio misero ti toglie la dignità". E finisci che, per arrivare a fine mese e pagare le tasse universitarie dei tuoi figli, violi quella legge che dovresti tutelare.

Reggio Calabria: lo spettacolo della tripla congiunzione Mercurio-Venere-Giove nel cielo dello Stretto (foto)

Reggio Calabria: lo spettacolo della tripla congiunzione Mercurio-Venere-Giove nel cielo dello Stretto (foto)


Abbiamo già parlato della tripla congiunzione Mercurio-Venere-Giove che nelle prossime ore darà spettacolo nei cieli di tutt’Italia: un nostro affezionato lettore, Giuseppe Ciancia del Gruppo Astrofili Reggini M31 di Reggio Calabria, ci ha inviato due bellissime foto scattate ieri sera dalla città di Reggio, in riva allo Stretto. “In effetti, vedere insieme Mercurio Venere e Giove è un evento abbastanza raro, soprattutto se consideriamo che per le prossime settimane sarà proprio Mercurio – di norma il pianeta in assoluto più difficile da scorgere – quello che avrà la maggiore altezza sull’orizzonte Ovest”, ci ha spiegato Giuseppe.
IMG_3159“Infatti, se nell’immagine scattata ieri Mercurio è ancora piuttosto basso sull’orizzonte, nelle prossime sere lo si vedrà gradualmente ‘raggiungere’ Giove – cosa che farà anche Vener e- per poi superare in altezza entrambi i pianeti. Tra l’altro, chiunque fosse munito di una semplice macchina reflex e un cavalletto stabile, potrà seguire sera dopo sera gli spostamenti prospettici dei tre pianeti. Basta solo un orizzonte libero ad occidente (il lungomare di Reggio Calabria, ad esempio, è perfetto, anche per la bellezza naturale del paesaggio). D’altronde - conclude l’appassionato - se la gran parte d’Italia è ancora alle prese con una a dir poco bizzarra primavera, l’estremo meridionale della penisola è già avviata verso la bella stagione; una garanzia di avere buone possibilità di seguire le vicissitudini dei tre ospiti dei cieli occidentali italiani”.