domenica 19 maggio 2013

Ecco i 10 cibi che sarebbe meglio non comprare!


Ecco i 10 cibi che sarebbe meglio non comprare!

cibi
Noi tutti sappiamo come le scelte alimentari influenzano in maniera positiva o negativa la nostra salute. Sugli scaffali dei supermercati si nascondono alimenti che secondo i medici sono davvero poco raccomandati. Noi ne abbiamo scelto 10:
- I pop-corn per microonde, sotto accusa per gli involucri in cui è stata rilevata la presenza di PFOA, un componente sintetico che causa infertilità e tumori.
- Carne lavorata e salumi, soggette a lavorazioni industriali e il più delle volte contaminate. A volte non si sa di preciso nemmeno il paese di provenienza.
- Il pesce spada, segnalato come uno degli alimenti ittici sottoposti a contaminazione a causa dei metalli pesanti e sostanze inquinanti. Ricordiamo il pesce spada venduto nel mercato ittico di Torino che conteneva mercurio.
- Le mele non biologiche, in quanto sono soggette a un uso ingente di pesticidi per ottenere una resa più produttiva.
- La margarina, che non è un alimento, ma una creazione a livello industriale a base di ingredienti non salutari ed ecologici. Si tratta di un cibo di scarsissimo valore alimentare.
- Bibite gassate, che non sono altro che un concentrato di coloranti, zuccheri artificiali e conservanti che non hanno nessun elemento benefico e nutritivo.
- Patatine fritte in busta, che sono le regine del cibo spazzatura per la loro quantità di grassi di scarsa qualità, il loro contenuto di sale e oli vegetali di dubbia provenienza. Le patatine precotte contengono acrilamide, sostanza che causa infertilità e cancro.
- Cibo in lattina, che contengono una sostanza, il bisfenolo-A, che sarebbe un ormone artificiale che interferisce con il nostro sistema ormonale e ne ostacola il corretto funzionamento.
- Il latte, sotto accusa in alcuni casi per gli ormoni artificiali che può contenere a causa di farmaci che somministrano agli animali durante l’allevamento.
- Il sedano non biologico, dove un recente studio ha confermato che si tratta dell’ortaggio con la più alta quantità di pesticidi  se non proviene da coltivazioni biologiche.

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